"Cucinare è come amare... o ci si abbandona completamente o si rinuncia."
(Harriet Van Horne)


Pagine

giovedì 31 dicembre 2009

...BUON ANNO A TUTTI!!!

Eccomi sopravvissuta ai bagordi natalizi!
Per me è stato un Natale di ristrettezze visto il periodo economicamente poco felice. Niente regali. Niente cene e pranzi preparati in casa per decine di ospiti. Nada de nada.
Cena della vigilia a casa con mia mamma e basta. Ben lontana da quelle che erano le cene luculliane (con cibo e bevande per due o tre eserciti) e divertenti della mia infanzia, in cui eravamo la metà di mille e si aspettava la mezzanotte per aprire i tantissimi regali. Nell’attesa dell’ora fatidica si giocava a tombola, al mercante in fiera e a 7 ½ …altri tempi…
Il pranzo di Natale invece l’ho trascorso dagli zii calabri coi cugini a corredo. Devo dire di essere stata proprio bene. Mangiato bene, senza strafare e mi sono pure rilassata un po’.

E nemmeno il tempo di archiviare il Natale che siamo al capolinea di questo, ennesimo, anno orribile. Sto contando le ore che mi separano dall’inizio del 2010 e mi ricordo che l’anno scorso mi trovavo a fare la stessa cosa, sperando che il 2009 fosse migliore del bisesto malefico 2008, ma non è successo! Diciamo che piuttosto che pensare che non c’è 2 senza 3, voglio credere che non può piovere per sempre (e detto da una che essendo nata e vivendo a Milano con la pioggia ci deve convivere!).
Gli ultimi due anni la pigrizia e l’avversione verso questa festa comandata mi hanno vista trascorrere l’ultimo dell’anno, per scelta, a casa, rigorosamente in pigiama, con le tapparelle abbassate. Unici presenti oltre a me, mia mamma e il mio cane. Abbiamo rispettato le tradizioni scaramantiche delle mutande rosse regalate, dell’uva e delle lenticchie, trovandoci alle 22 sul divano in preda ad una noia mortale e con una fatica esagerata abbiamo tirato fino alle 24. Veloce brindisi in solitudine e alle 00.10 eravamo già sotto il piumone…
La cosa più assurda è che ero assolutamente tranquilla e per nulla pentita… E il destino deve avermi punito, infatti per due anni di fila questa decisione di festeggiare ai minimi termini mi ha portato una sfiga clamorosa. E così quest’anno appena ho saputo del cenone organizzato dal mio mitico maestro cubano, non ho avuto un attimo di esitazione e ho prenotato subito! E’ pure vicino a casa e si sono uniti altri 6 amici.

Da qualche giorno pensavo di scrivere due righe (si certo, io che mi limito a poche righe non è proprio possibile!) in occasione delle feste, ma Natale è passato e non mi restava che farlo, quasi al time limit, per l’ultimo dell’anno. Ma volevo giusto augurare buon anno e via.
Invece ho fatto il solito giro tra i miei blog preferiti e ho trovato degli spunti che non voglio non seguire per l’ultimo post dell’anno… il che farà diventare questo post tremendamente lungo e forse per certi aspetti anche scontato, ma tanto il primo giorno del 2010 quasi tutti saremo a casa a riposare e mi piace pensare che qualcuno si prenderà 10 minuti in più per leggere cosa scrive quella latitante lì del blog El Paladar Feliz che si vede una volta ogni tanto sulle sue pagine…

- Il primo spunto carinissimo l’ho trovato, neanche a dirlo, nel blog di Sigrid del blog Cavoletto di Bruxelles. Interessante la sua idea di fare un resoconto mese per mese del suo 2009. Dei suoi viaggi, della sua cucina e degli avvenimenti importanti che le sono capitati (e solo col libro direi che già c’è tanto da dire!).
Peccato che questo spunto resti solo una citazione perché il mio anno purtroppo ha visto solo pochi eventi e comunque non positivi e anche volendo riassumere solo il blog per mesi, sono stata troppo poco costante per poterlo fare…

- Il secondo spunto arriva direttamente da Paoletta del blog Anice e Cannella che ha indetto la raccolta con la ricetta migliore realizzata nel corso del 2009. Con la sola discriminante di limitare la scelta a ricette non copiate di sana pianta e basta, ma che sono state rivisitate in qualche modo o che siano frutto del nostro sacco.
Per questo io ho autodecretato come vincitrice nel mio non ancora troppo nutrito blog la Pasta al forno alla messinese. Un giusto tributo alle mie origini materne, alla grande Sicilia e ad una tradizione di famiglia. E poi la pasta al forno è sempre una gioia che mi ricorda la mia infanzia, anche se la facciamo tutt'ora... Non ho ancora ufficialmente partecipato alla raccolta, ma provvederò presto.



- Il terzo spunto arriva da Camomilla del blog Fior Di Frolla che ha pensato di chiudere il 2009 con una selezione delle 12 foto più belle del suo blog e una breve descrizione della ricetta e di quello che ha significato per lei il piatto e la sua realizzazione. Siccome non credo di aver fatto addirittura 12 foto così belle da poter essere citate ho un po’ rivisto l’idea e qui inserirò un collage con la foto che intitola ogni post di questo blog:



...e poi una sola, la mia preferita (per cui non necessariamente bella agli occhi di tutti) che era una delle foto fatta alla crostata di frutta:





- Il quarto spunto arriva da Alessandra del blog Menu Turistico che ha pensato di fare un elenco di tutte le teglie, stampi, formine che ha accumulato (una quantità direi da vera professionista) e addirittura quelle che a suo dire le mancano!!!
Ecco dove può arrivare il feticismo… io adoro ovviamente comprare nuovi gingilli da cucina, adoro usarli e pure ogni tanto guardarli pensando a cosa ci farò, ma devo ammettere che fare una bella lista per iscritto di quelli già presenti nella mia cucina aggiunge enfasi a questa malattia mentale!
E così stamane prima di uscire per andare al lavoro mi sono seduta 10 minuti davanti all’armadietto delle meraviglie e ho stilato la lista. Non che ci siano così tanti attrezzi da poter competere con Alessandra e con altre cuoche provette, ma di sicuro a memoria non me li ricordavo tutti.
Ed ecco l’elenco:

- 1 teglia rotonda in acciaio da 18 cm (la mia tortiera preferita. La comprò mia madre mille anni fa, ma io ci sono affezionata e non la mollo…)
- 1 tortiera per crostate in teflon (credo) a forma di cuore con bordo liscio da 16/18 cm
- 1 tortiera per crostate in teflon rotonda con bordi ondulati da 24 cm
- 1 stampo a cerniera apribile rotondo + secondo fondo a ciambella in teflon da 28 cm
- 1 stampo a cerniera apribile rotondo in teflon da 30 cm
- 1 stampo da charlotte (credo ma non ne sono sicura perché non l’ho mai usato) in alluminio (non usa e getta!) di piccole dimensioni, credo 14 cm
- 1 stampo plum-cake in plexiglass
- 1 stampo plum-cake in silicone della Pavoni- 6 formine da mini soufflée in plexiglass
- 2 stampi da 6 muffin ognuno, in silicone Silikomart- 1 stampo da 15 mini piramidi (per caramelle e cioccolatini principalmente), in silicone Silikomart- 1 stampo da 6 mini gugelhopf, in silicone Silkomart- 1 stampo da 8 mini bavaresi, in silicone Silikomart- 1 stampo da 15 mini tartelettes, in silicone Silikomart
- 1 stampo da ghiacciolo in silicone Silikomart

Dall’elenco sono escluse teglie tradizionali da lasagne e altre diavolerie tipo la pentola per grigliare con il fondo per inserire l’acqua, il wok, la piastra per le piadine e la padella coi fori per arrostire le castagne… Per quanto riguarda invece eventuali altri giochini da cucina che mancano, che dire… basta visitare il sito della Silikomart o fare un giro in un negozio di casalinghi ben fornito per trovarne subito di mancanti… nel mio caso però andrebbe prima trovato uno spazio supplementare dove stiparli perché non ho più posto!!

- Il quinto e ultimo spunto, in realtà è un classicone, che ogni anno facciamo tutti… la lista dei propositi per l’anno nuovo! Non conosco nessuno che tenga fede ai propositi, io per prima, però poi ci caschiamo tutti e siamo lì a rifarli sempre…
Ecco i miei di quest’anno (lista che potrebbe essere ulteriormente allungata):

1. NON ASCOLTARE PIU’ GLI OROSCOPI, soprattutto le previsioni per il nuovo anno, tanto prospettano sempre cose meravigliose che poi matematicamente non si avverano.
(tanto ho già disatteso questo primo proposito visto che l’altro ieri mentre facevo zapping ho trovato Paolo Fox sulla Rai e me lo sono sorbito fino a tardi per sentire le previsioni della Bilancia… ariecco un altro anno di traguardi raggiunti secondo lui, però con fatica… quindi un anno difficile e pieno di responsabilità… ANCORA???)

2. RITORNARE ALLA MONDANITA’… o meglio, non dedicarmi solo al lavoro riducendomi una larva morta di sonno ogni sera e tornare ad una vita normale fatta di qualche sana uscita settimanale all’insegna della salsa, of course!!
Anche perché farebbe parte del mio lavoro…

3. RITORNARE A BALLARE, che potrebbe sembrare il proposito numero 2, invece vuol dire tornare a prendere lezioni di danza… vorrei tornare a fare danza classica con le tardone della mia età ;-) e per quanto riguarda la salsa vorrei fare lezioni di perfezionamento.

4. SMETTERLA CON L’ANSIA per ogni cosa… rilassarmi, vivere in maniera più leggera, come facevo una volta.

5. DEDICARMI MAGGIORMENTE A QUESTO BLOG, quindi con più costanza e con maggiore attenzione alla parte grafica… ho mille cambiamenti da fare, ma non ci riesco mai.

6. COLTIVARE LA PARTE CULTURALE, tornando a leggere tanto come facevo un tempo (ho una pigna di libri in attesa di essere letti) e dedicandomi alla visita di musei e mostre visto che abito a Milano e non c’è proprio da annoiarsi.

7. ESSERE UN PO’ PIU’ ORDINATA E ORGANIZZATA. Ho un’età e non è più tollerabile che la cyclette in camera mia sia puntualmente sommersa di vestiti e che per arrivare al letto io debba scavalcare le decine di scarpe che lascio ovunque… E devo imparare a tener fede alle scalette lavorative che mi impongo. Gestire meglio il tempo per lavorare meglio.

8. STACCARMI UN PO’ DAL PC, in particolar modo da quei social networks che creano dipendenza e su cui si perdono ore e ore facendosi gli affari altrui e interagendo con chiunque… ovviamente parlo di Facebook…

9. EVITARE DI FREQUENTARE ALTRI PERDITEMPO, ossia evitare come la peste i maschietti inconcludenti, sfuggenti e bugiardi… che solitamente sono belli da paura e quindi il loro aspetto e il loro savoir faire ti coinvolge al punto da passare sopra a quei tre difettucci citati prima.

10. (QUALCUNO DICE CHE DOVREI) SMETTERE DI LAMENTARMI, DOVREI PENSARE POSITIVO E DOVREI ESSERE PIU’ TOLLERANTE…. Ma scusate, ma perché io mi lamento???

Allora non vorrei dilungarmi, ma dirò soltanto che è impossibile non lamentarsi mai, io magari enfatizzo un po’ questa cosa, ma da lì a dire che esagero… A chi pensa (o dice di pensare) sempre positivo non credo assolutamente… e sulla tolleranza, beh entreremo in un discorso politico e questa non è proprio la sede adatta.


 
Ora basta, concludo facendo gli auguri di Buon Anno a tutti coloro che passano di qui e scappo di corsa… devo ancora chiudere il negozio, correre a casa, lavarmi, cambiarmi, struccarmi e ritruccarmi e andare al ristorante presso cui si terrà il cenone.
Ahhh…. Volete sapere dove e con chi?? Ve lo dico domani….

Besos!!!

lunedì 21 dicembre 2009

Crema di zucca




Finalmente riesco a dedicarmi un pò al blog oggi! Dovrei esserne felice, se non fosse che il motivo per cui ho trovato un attimo di tempo è perchè la maledetta neve ha colpito ancora.
Le diverse previsioni del tempo erano tutte d'accordo e ci hanno azzeccato: dalle 15 neve copiosa su Milano. A dire il vero ha anticipato di un quarto d'ora, ma la sostanza non cambia.
E così non mi sono mossa da casa, vale a dire che non ho aperto il negozio e che ho perso un giorno di lavoro... anche se credo che nemmeno il ballerino più accanito oggi abbia come priorità quella di imbattersi in questo tempo osceno per comprare le scarpe da ballo nuove!
Nevica da circa tre ore e se n'è depositata già tantissima. Se continua così credo domattina sarà tristissima la situazione... infatti abito in una periferia milanese dimenticata dalle operazioni di spargimento di sale e di rimozione dei cumuli di neve. Noi ce la teniamo fino a Pasqua!
Quindi domattina abbigliamento da sfigata spazzaneve, camminata incerta fino alla macchina (quando la troverò ovviamente) e poi tentativi di liberazione dell'autovettura sepolta.

C'è chi riesce ad essere felice della neve a Milano... mah!

Considerando il mio odio per la neve non mi azzardo nemmeno a fare foto a questo scempio di panorama perchè a malapena guardo fuori dalla finestra onde evitare di deprimermi.







Ma passiamo volentieri alla ricetta pescata dal mio troppo nutrito archivio.
E viste le temperature polari di questi giorni non poteva essere più azzeccata per tentare di scaldarsi le ossa... per le mie non c'è più speranza. Il freddo mi è ormai penetrato troppo dentro. Mi riprenderò solo ad estate inoltrata.

La ricetta è presa dal mitico GZ ed è di una facilità estrema. La cosa più difficile (nel mio caso visto come è stipata la roba a casa mia) è tirare fuori il vecchio frullatore dal fondo dell'armadietto... Prima o poi comprero anche un simil Minipimer.
Ingrediente principale: la zucca, rigorosamente quella dell'orto dello zio Giovannino!!! Mitico!








Ingredienti:

1 kg zucca
200 gr patate
1 spicchio d'aglio
5/6 foglie di basilico
1 litro di brodo vegetale
30 gr burro
1/4 di cucchiaino di cannella
2 cipolle (io ne messa decisamente meno...)
1 ciuffo di prezzemolo
2 foglie di salvia
1 rametto di maggiorana
olio evo q.b.
sale q.b.
pepe (io non l'ho messo)
Parmigiano q.b.
Dopo avere tolto la buccia e i semi, tagliare la polpa di zucca a pezzetti, sbucciare le patate e tagliarle anch’esse a quadratini.
Mondare le cipolle, tritarle finemente e metterle a soffriggere in una pentola con il burro, l’olio d’oliva e l’aglio schiacciato (io l'ho solo diviso in due).
Aggiungere i pezzetti di polpa di zucca e le patate, e mescolando, lasciarle ammorbidire.
Aggiungerle a poco a poco, quando serve, il brodo vegetale, poi legare le erbe aromatiche in un mazzetto ed unirle agli altri ingredienti (io ho usato erbe in polvere).
Sempre aggiungendo il brodo quando serve, lasciare cuocere il tutto per circa 25-30 minuti a fuoco dolce.
Trascorso il tempo necessario, togliere il mazzetto di erbe e passare la crema al frullatore (o minipimer); aggiustare di sale, aggiungere del pepe macinato fresco, un pizzico di cannella in polvere e un filo di olio extravergine d’oliva.
Servire la crema calda, accompagnata da un’abbondante spolverata di Parmigiano Reggiano e crostini di pane tostato.







sabato 5 dicembre 2009

...tra un'assenza e l'altra, qualche critica (costruttiva) e un po' di pubblicità utile (per me!)...

Avevo lasciato queste pagine qualche tempo fa in preda ad una agguerritissima influenza.
Ho dovuto rimettermi per forza in breve tempo per tornare al lavoro, e non mi sto fermando un secondo. Non posso farci nulla, il mio lavoro è molto impegnativo e poi ora siamo pure sotto Natale… quindi, come potete immaginare, il negozio resta aperto 7 giorni su 7!
La sera riesco a malapena a preparami al volo qualcosa da mangiare e alle 22 sono già in coma. Spesso faccio fatica pure a spostarmi dalla tavola o dal divano fino al letto!
Quindi questo vuole essere un avviso ai naviganti che magari passano di qui, e a quelle anime pie che mi seguono: posterò poco in questo periodo, ma non ho abbandonato la baracca, quindi non mi abbandonate nemmeno voi! E un grande SCUSA va anche a coloro che hanno lasciato commenti in questo periodo e che ancora non hanno ricevuto risposta… ma li ho letti tutti!!

E a differenza di altre volte in cui la mia assenza dal blog non mi impediva comunque di seguire silenziosamente i miei blog preferiti (che sono molti di più di quelli che compaiono qui a fianco, perché non ho ancora aggiornato la lista), stavolta sono rimasta indietro… ogni giorno controllo la lista su Google Reader e mi accorgo che i post aumentano a dismisura.
E a questo proposito, senza che nessuno me ne voglia, vorrei esprimere un’opinione…
Riprendendo un po’ il post di quella biddazza di Claudia, anche io mi sono sono imbattuta nella considerazione di quanto sia impegnativo tenere un blog.
Poi io che sono la Sciura Precisetti, non è che arrivo, butto li due foto, scrivo ingredienti e procedimento e via… no! Mi ci vogliono ore per scegliere le foto, sistemarle (seppur con risultati non eccelsi, lo so), e poi amando da sempre scrivere, ogni ricetta deve avere la sua premessa (spesso troppo lunga, so anche questo). Infine mettiamoci pure il tempo perso a litigare con Blogger che puntualmente impagina scritte e foto a suo piacimento…
E così, seppure a malincuore, spesso sapendo di non avere il tempo necessario per fare bene, preferisco rimandare, ma quando rifletto su questa faticaccia non mi viene da pensare: “chi me lo ha fatto fare”…


Però leggendo alcuni altri blog mi sono accorta che spesso chi scrive è veramente colto da ansia da prestazione, quasi come fosse in competizione con altri blogger. Voglio dire, fatta eccezione per chi col blog ci lavora, trovo alquanto esagerata la smania di dover per forza postare ogni giorno e addirittura se un giorno, che ne so, è andata via la connessione in tutta Europa quindi evidentemente non si può usare internet e postare, ecco che il giorno successivo, il/la blogger in questione apre il post scusandosi per aver mancato un giorno!! Dai su, rilassiamoci!
Ed ora, piccolo spazio pubblicità...

Lascio infatti alcune foto del mio negozio addobbato per le feste, oltre a qualche immagine di scarpette nuove e qualche articolo carino da regalare (o regalarselo) per Natale.
Se non altro per dare testimonianza che non sono mica qui a pettinare le bambole!!
Se poi in occasione di questo lungo ponte qualcuno di Milano che non è partito o qualcuno che invece è in gita a Milano volesse farmi una visita in negozio, all'indirizzo http://www.danzamor.com/ può trovare anche le indicazioni per arrivare.
Sfuggite le mete classiche dello shopping milanese... e pure la Fiera degli Obei Obei, che pur essendo una tradizione milanese, è un vero caos in cui si rimane intrappolati dentro...





la prima vetrina addobbata per il Natale 2009



la vetrina by night




...particolare laterale sinistro della vetrina...
Top a fascia rosso (disponibile anche nero e bianco) e leggings con pizzo neri (disponibili anche in altri colori e modelli...)
Sotto alcuni modelli delle collezioni di scarpe da tango DARCOS TANGO e GRETA FLORA per lei e MOVIDA DANCE per lui.
Altre marche e molti altri modelli in negozio.



...particolare centrale della vetrina...
alcune idee regalo per il NATALE 2009...
borse, borsine porta punte, crema Preparatoir per il riscaldamento muscolare, sneakers e i nostri bijoux...


...particolare laterale destro della vetrina...Longuette asimmetrica con spacco laterale e monospalla.
Sotto alcuni modelli di sandali per danze caraibiche e latinoamericane, sia nuovi arrivi che in promozione... e Joy sempre sull'attenti in prima fila...




...alcuni accessori: i coprichignon e la borsina porta punte a forma di tutu...



...NOVITA'!!! Le sneakers di HELLO KITTY, imperdibili per le ballerine più trendy!!



...i nostri bijoux...



...tutu colorati appesi in alto quasi come un'installazione di design!!!




...tutu azzurro su sfondo blu...



...tutu bianco...
(foto del mio fornitore)



...tutu colorati... originale e sicuramente apprezzata idea regalo anche per le bimbe che non fanno ancora danza......tutte le bimbe vorrebbero averne uno anche solo per giocare o per fare le ballerine in cameretta davanti allo specchio...
(foto del mio fornitore)



NUOVI ARRIVI: sandali da tango di Sur (Made In Italy)



NUOVI ARRIVI: sandali da tango di Sur (Made In Italy)


lunedì 9 novembre 2009

Focaccia con l'uva (...o meglio, un tentativo disastroso!)




A scrivere è quello che resta di me. Si perchè benchè io fossi sicura di avere tutte le armi in pugno per resistere, forte anche del fatto che negli ultimi due anni per la prima volta nella mia vita non ho avuto nemmeno un raffreddorino di un giorno, la maledetta influenza quest'anno mi ha già colpito. E all'improvviso pure.

A questo punto se non volete essere annoiati a morte dalle mie lamentele vi autorizzo a saltare a pié pari questi primi due paragrafi... Per i più caritatevoli che invece vogliono essere partecipi delle mie sventure e darmi una parola di conforto, dico già grazie da subito.

Aspettavo come ogni settimana la domenica con gioia per potermi riposare e questa settimana poi ero maggiormente contenta perchè questo lunedi mattina (la mezza giornata di chiusura settimanale) non avevo niente di urgente da sbrigare quindi avrei avuto ancora più tempo per dormire e fare pulizie... e invece programma rimandato...
Se devo essere sincera non so se si tratti della famigerata e tanto temuta influenza A o di un normale malanno di stagione, posso solo dire che i sintomi non sono proprio quelli della suina, ma sono comunque atipici per me... infatti io sono cresciuta col raffreddore... quindi l'influenza per me è quella. La febbre credo di averla avuta due o tre volte al massimo e una di quelle è stata quando lavoravo in Egitto, quindi non per l'influenza stagionale...
Stavolta invece ho cominciato sabato sera con un solletico alla gola accompagnato da una tosse stupida. Domenica si è aggiunto mal di testa e febbre a 38,5. Però assolutamente nessun dolore muscolare, nè stanchezza. Per assurdo mi sentivo meno stanca del solito... Oggi il mal di testa è passato, ma ho aggiunto mal di pancia e nausea... Insomma se è influenza A è in forma leggera...
Tutta questa cosa per dire che la parte più importante è data dalla mia ipocondria... si perchè da qualche tempo a questa parte la mia parte forte e indistruttibile ha lasciato il posto a questa componente tipicamente maschile che mi fa avere il terrore di qualsiasi malattia e mi fa ingigantire ogni piccolo malessere...
Comunque visto quello che si sente in giro a proposito del vaccino (cioè che sia addirittura fortemente nocivo a causa di un suo componente) io ho rafforzato la mia avversione verso questo genere di cose e mi sto curando a posteriori solo a suon di Tachipirina, thé caldo, piumone....
La nota dolente è che oggi sono rimasta a casa dal lavoro e per chi lavora in proprio anche un giorno di chiusura è un danno.
Ecco da qui inizia il post vero...

Siccome nel periodo tra settembre e ottobre impazzavano nei blog le varie preparazioni della "focaccia (o stiacciata, o schiacciata) con l'uva" fiorentina, allora ho pensato che fosse il caso di cimentarmi in questa cosa.
Primo perchè ho sempre amato la focaccia dolce, specialità che ho sempre mangiato solo in Piemonte dai miei zii (e che mia zia mi fa trovare sempre o quando vado da lei o quando lei viene a Milano) e poi perchè mi piaceva l'idea di utilizzare l'uva in un dolce diverso dalle classiche tartellette alla frutta.

Ho deciso di seguire la ricetta di Paoletta per avere la certezza di un risultato di successo.
Ho applicato come unica variazione agli ingredienti quella di aver utilizzato l'uva bianca, magari non la più adatta, ma era quella che avevo in quantità industriali in casa e non mi andava di andare a comprarne altra.
Ecco, nonostante questo, come già è intuibile dalle foto, il risultato è stato talmente insoddisfacente da potersi candidare all'eventuale seconda edizione del famoso "disaster award" creato da Alex...
Avrei potuto fare la splendida e non pubblicare questa ricetta, limitandomi a postare solo quelle ben riuscite (e ne ho ancora tante in archivio), ma credo che anche la cucina come la vita vada presa con un pizzico di autocritica e di autoironia... e poi dagli errori si impara, no?
Il problema è stato innanzitutto la pasta, nel senso che non riuscivo a tirarla in maniera corretta per poter foderare la teglia di giuste dimensioni. Il fatto che la teglia fosse poi oliata ha complicato il tutto... Più la tiravo e più si ritirava... (dove ho sbagliato??)
Allora mi viene in mente di fare una genialata: se la pasta non si adatta alla teglia, adatto la teglia alla pasta... Così ho adagiato la pasta su una teglia più piccola col risultato che in cottura è cresciuta come un panettone!!! Cuocendo però bene nella parte esterna, ma poco nella parte interna...
In ultimo ho reputato troppa, sbagliando, l'uva indicata da Paoletta e ho quindi pensato di ridurre la quantità... così alla fine c'era una quantità esagerata di pasta e poca uva.
Siccome odio buttare il cibo, ancora di più quando è frutto della passione e del lavoro delle mie mani, e visto che il sapore era comunque buono, ho mangiato la parte cotta facendo degli scavi archeologici...

Riporto la ricetta e il procedimento come Paoletta consiglia...






Ingredienti:

400 gr di farina 0
10 gr di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino raso di sale
4 cucchiai di zucchero
270 gr di acqua circa
1 kg di uva nera da vino
6 cucchiai di zucchero
olio extra vergino d'oliva
semi d'anice a piacere (Io e Paoletta ce li siamo dimenticati)

Sciogliere il lievito in metà dell'acqua, e lo zucchero nell'altra metà.
Versare poi la farina, il sale, lo zucchero e l'olio in una grossa ciotola, e, usando un cucchiaio, impastare brevemente con l'acqua, il lievito e lo zucchero, giusto il tempo per amalgamare gli ingredienti, in pratica senza impastare.
Mettere in frigo per 12 ore a non meno di 6°e non più di 8°.
Dopo 12 ore tirare fuori l'impasto, lasciarlo circa 2 ore a temperatura ambiente, rovesciatero sulla spianatoia infarinata, e fate le pieghe del 1 tipo, spiegate
qui dividendo poi l'impasto in 2/3 e 1/3.
Lasciare riposare i soliti 20 minuti coperto da un canovaccio umido, prima di procedere a stendere l'impasto.
Se non si vuole usare il procedimento sopra (come ho fatto io e magari è stato proprio questo il mio errore???), impastare gli stessi ingredienti sulla spianatoia una decina di minuti, lasciare lievitare circa 90 minuti, e procedere a dividere direttamente l'impasto.
Prendere ora la parte dell'impasto più grande e stenderlo con le mani unte in una teglia ben oliata grande circa 30x38 cm. avendo cura di lasciare i bordi alti.
Rovesciarv
i sopra 700 gr dell'uva totale, cospargere con 3 cucchiai di zucchero, dare un giro d'olio.
Stendere ora il rimanente 1/3 di impasto e posarlo con cura sull'uva.
Ripiegare sopra questo i lembi della pasta sottostante, avendo cura di sigillare bene. Decorare sopra con l'uva rimasta, spolverizzarla con altri 3 cucchiai di zucchero, un altro giro d'olio, semi di anice (a piacere) e, solo ora, accendere il forno a 180/200°.
Non appena questo raggiunge la temperatura, infornare la schiacciata per un'ora circa, o comunque fino a che è bella dorata e l'uva rilascerà un po' del succo succo dando alla schiacciata il tipico aspetto lucido, morbido e succoso.
Ottima anche il giorno dopo!






domenica 1 novembre 2009

Torta di mele di A. Kompatscher per il mio compleanno (e riflessioni sui plagi)



Preparatevi cari lettori, perchè anche oggi parlerò tanto... Insomma appaio di rado sul mio blog, ma quando ci sono mica faccio solo una toccata e fuga!
La prima cosa da dire è che sebbene questa torta sia stata fatta per il mio compleanno, il mio orgoglio da Bilancia preme per farmi dire che è passato quasi un mese da quel giorno...
Io infatti sono nata il 4 ottobre!! Però ho l'ascendente in Scorpione quindi pubblicarla nel periodo di questo segno non è proprio fuori luogo (va bene, mi sto giustificando!).
Tornando alla torta (o totta come direbbe la cara beddazza Claudia) e al mio compleanno, succede che il 4 ottobre è capitato di domenica, il giorno che da troppo tempo a questa parte io riservo a tutto quello che le persone con un lavoro e una vita normale distribuiscono nell'intera settimana (pulizie, cura del corpo, cucina, riposo, ozio). Ovviamente finisce che per voler fare tutto, non faccio quasi niente, ma soprattutto non mi riposo e il lunedi sono già stanca.
In questa splendida cornice, unita allo stress e, lo ammetto, anche ad un velo di tristezza di fondo che accompagna gli ultimi mesi, con che voglia potevo pensare di festeggiare? Senza aggiungere che ho compiuto 32 anni e non mi sembra possibile...
E pensare che una volta per me il compleanno era sacro... e vabbé altri tempi...
Ho recuperato quel briciolino di bisogno di coccolarmi nel mio giorno, insieme all'immancabile voglia di dolce e la presenza di mele ormai parte dell'arredamento per fare almeno una piccola torta. Solo per me e per mia mamma. L'essenziale degli affetti.
Così continua il filone delle torte di mele... non voglio annoiare, ma sono una passione per me.
Le adoro e voglio continuare a sperimentarle.

Girovagando tra i blog in cerca di una ricetta con ingredienti presenti nella mia dispensa (era domenica e io non avrei mai e poi mai preso la macchina per andare a cercare un supermercato aperto per comprare ingredienti mancanti...) mi imbatto in un blog che non avevo mai avuto il piacere di visitare prima.
Si tratta del blog Menu Turistico di Daniela e della "Torta di Mele di A. Kompatscher".
Mi piacciono da morire le torte con all'interno i frutti lasciati interi o a metà e così ispirata solo da questo ho deciso che era la torta del giorno. Fortuna vuole che gli ingredienti c'erano tutti.
E devo fare un annuncio... udite, udite: questa torta è (fino ad ora) la più buona tra tutte quelle che ho provato!! Ma la sfida continua!!
Quindi anche questa volta ammetto di aver "preso spunto" da altri, perchè "copiato" mi sembra brutto, sembra una cosa cattiva (che in alcuni casi lo è, e tra qualche riga lo specificherò)...
E non solo... anche Daniela ha preso spunto da terzi, nella fattispecie dalla, a me sconosciuta sino a prima di quel momento, signora A. Kompatscher, altoatesina e quindi una che avrà mangiato pane e mele per una vita!
Sia io che lei abbiamo preso spunto da altri e abbiamo però poi citato la fonte della nostra ispirazione. Le persone corrette lo fanno... anche se non c'è alcuna licenza Creative Commons, o simbolini di Copyright, brevetti o altre cose simili a protezione dell'opera intellettuale e manuale.
Invece, guarda un pò, ci sono dei furfantelli che, non solo rubano indebitamente, infischiandosene delle varie protezioni virtuali che praticamente ognuno mette sul proprio blog, ma spacciando la refurtiva per opera propria ci lucrano allegramente...
Da qualche settimana ne parlano un pò tutti i blog (io arrivo in ritardo, ma è giusto parlarne comunque...) e i casi più noti sono 3 (di cui uno risolto per il meglio):

- il primo caso riguarda un sito di ricette che ha rubato a destra e a manca ricette e foto un pò a tutti. Pure a me è stata prelevata una foto della mia Tarte Tatin, è stata ritagliata per togliere la mia firma e pubblicata a mia insaputa. Abbiamo scritto diversi commenti ai post incriminati di furto invitando la signora che si spaccia per autrice a togliere da questo sito quanto non sia farina del suo sacco. La signora senza mai rispondere a nessuno si è premurata di cancellare quasi in tempo reale i nostri post e solo dopo diversi solleciti, almeno nel mio caso, ha tolto la foto rubata. Al suo posto ne è comparsa un'altra che secondo me è pure quella rubata ad altri... Insomma non si finirà mai...
Non cito il sito in questione semplicemente perchè si tratta sicuramente di un sito fantoccio che serve solo a far guagnare chi c'è dietro tramite le visite allo stesso e le pubblicità di Google.


- il secondo caso, quello finito bene, riguarda un famoso quotidiano che aveva pubblicato degli inserti di cucina da vendere insieme al giornale (se non ricordo male era così). Pare che alcune foto presenti in queste pubblicazioni siano state prese senza autorizzazione ad alcune blogger (es. Paoletta del blog Anice e Cannella che ne parla qui e non solo).
Dopo essersi messa in contatto con la redazione a quanto pare il quotidiano ha giustamente riconosciuto un pagamento a Paoletta per la sua bellissima foto.

- il terzo caso per me è il più eclatante e più vergognoso.
Il furto accertato (e chissà quanti altri ce ne sono) riguarda la "Torta di mele e mandorle" di Adriano ed è ad opera di una sciura che non solo fa parte della trasmissione di cucina più famosa della tv (di Stato) grazie alle sue (sue mica tanto...) ricette (e quindi già guadagna così), ma pubblica pure dei libri con le ricette!! E pare sia pure recidiva visto che anni prima successe una cosa simile a Lydia, di Tzatziki a colazione con la sua "Torta caprese cioccolato bianco e limone".
Non si capisce che male ci sia a dire che una ricetta è stata tratta da un libro o da un altro cuoco... Nessuno sa fare tutto!!
Insomma questo credo sia il caso di più difficile risoluzione perchè la sciura in questione non ritratterà mai... E io mi convinco sempre di più che il canone Rai è un furto legalizzato. E io pago, come diceva il mitico Totò!

Comunque siccome il mondo dei foodbloggers non si lascia nè abbattere, nè intimorire, piuttosto che niente, Rosy del blog Rosemarie & Thyme ha organizzato un'iniziativa molto carina e già molto apprezzata che mi sento di pubblicizzare, anche se so già che non riuscirò a parteciparvi.
Si tratta di rifare la torta di Adriano e pubblicarla tutti nello stesso giorno, l' 8 novembre, intitolando: "La crostata di mele e mandorle è di Adriano Continisio".


Ma ora torniamo alla torta di mele oggetto del post...




Ingredienti:


125 gr di burro
125 di zucchero semolato
1 bustina di zucchero vanigliato (2/3 cucchiai) (io ho messo la vanillina, ma una bustina è meno di 2/3 cucchiai)
la scorza di 1/2 limone
2 uova grosse o 3 piccole
200 gr di farina
1 cucchiaino raso di lievito in polvere (Daniela ne ha messi 2, io una bustina che credo sia quasi lo stesso)
1-3 cucchiai di latte (io non avevo latte -sono intollerante- ho usato alcune confezioncine monouso di panna per il caffé)
3 mele acidule piuttosto grandi
Montare a crema il burro ammorbidito a temperatura ambiente, aggiungendo lo zucchero, la scorza di limone e, una alla volta, le uova.
Setacciare la farina con il lievito e, alternandola con il latte, incorporarla nel composto.
Versarlo in uno stampo, imburrato, e spianarlo bene.
Sbucciare le mele e tagliarle a metà .
Togliere il torsolo, inciderle sulla parte superiore e distribuirle sulla superficie della torta accostandole e senza premerle perchè vi affonderanno da sole durante la cottura.
Cuocere in forno alla temperatura di 200° per circa 45 minuti.
Raffreddarla sulla gratella e prima di servirla cospargerla di zucchero a velo o in alternativa, come suggerisce l'autrice, spalmarla di marmellata di albicocche scaldata e passata al setaccio per darle un bell'aspetto lucido.




Come si vede dalle foto, le mele nella mia torta, a differenza di quella di Daniela sono completamene affondate, rovinando la parte visiva che mi era tanto piaciuta, ma senza compromettere il sapore buonissimo del dolce...







...grazie alla zia Edda per la pianta che si vede per metà in questa foto.



giovedì 15 ottobre 2009

Torta Melabella (di Laura)



Eccomi di ritorno per una breve apparizione sul mio blog.
Non che la mia presenza fosse stata assidua prima dell’ultima sparizione… però come tutti quelli che mi leggono o che mi conoscono personalmente sanno, la mia estate è stata all’insegna del trasloco del negozio, il che equivale a dire che non solo non ho fatto neanche un giorno di vacanza o di riposo, ma ho vissuto un’esperienza ai limiti dell’incredibile…
Non immaginavo che fare un trasloco, quindi spostare delle cose da una sede all’atra fosse così faticoso. Certo che, avendo fatto questa operazione in maniera non convenzionale, cioè da sole io e mia madre con due utilitarie, si capisce il perché sia stato così devastante… Dopo tutto quando c’è bisogno di aiuto, amici e parenti si defilano e anche a voler avvalersi dell’aiuto di qualche professionista di cui non si può fare a meno (es. elettricista, fabbro), ad agosto a Milano è praticamente come cercare l’acqua nel deserto… Questo nonostante la nostra cara sindaco abbia pubblicizzato in ogni dove una Milano fatta di negozi aperti anche ad agosto… ma mi faccia il piacere!!
Quindi in questo caos la sera crollavo cadaverica nel letto (sinceramente ogni giorno pensavo che sarei crollata molto prima di arrivare a casa…) e l’idea di mettermi davanti al pc a scrivere e postare proprio era fuori luogo. Se a questo si aggiunge che oltre alla stanchezza dovuta al trasloco, sono stata anche maluccio tutta l’estate, sia fisicamente che psicologicamente…
Mi scuso con chi ha lasciato commenti ai quali non ho risposto e con chi mi aveva gentilmente invitata a partecipare alle proprie raccolte, ad esempio le gemelle della blogosfera culinaria, Manu e Silviama, ma per i motivi spiegati sopra non ce l'ho fatta...
Però sono riuscita a tenermi aggiornata sulle ricette postate da voi blogger facenti parte dei miei preferiti su Google Reader… siete in tante e scrivete tantissimo… ma come fate? Se rinasco voglio fare la casalinga (e food blogger) a tempo pieno…

Per una ragione ben precisa che si capirà nel prossimo post (che donna avanti che sono: neanche ho ancora postato questa ricetta che già parlo del prossimo post!!), tra i tanti arretrati presenti in archivio ho scelto proprio la Torta Melabella trovata sul blog La Farfalla di Cioccolato di Laura.




Già mi sembra di sentire qualcuno borbottare: "guarda questa, sparisce per mesi e poi torna con una ricetta scopiazzata da un’altra blogger"

Tecnicamente è vero, ma in realtà nel momento in cui cito la fonte non sto copiando, ma sto facendo parte di una condivisione che è tipica del mondo dei bloggers… e poi come ho già detto in passato, quella delle torte di mele è una vera fissazione! Metterci pure lo stesso titolo è stato utile per distinguerla dalle altre ricette di torte di mele già presenti su questo blog...
Per farvi capire che mi è piaciuta basti pensare che l’ho già fatta almeno un paio di volte.

Rispetto alle dosi originali io ho ridotto il tutto di un terzo non avendo ancora, all’epoca, ricomprato una tortiera di quelle dimensioni visto che si era rotta.

Riporto le dosi originali di Laura.






Ingredienti:

100g zucchero
100g burro fuso
150g farina
1 bustina di lievito
scorza di limone
2 uova
4 mele
zucchero qb
cannella qb


Sbattere le uova con lo zucchero con le fruste.
Aggiungere la farina la scorza di limone grattuggiata il lievito.
Infine unire il burro fuso.
Versare il composto in una teglia da 24 cm circa precedentemente inburrata e infarinata e mettere le mele tagliate sottili per il verso lungo.
Cospargere di zucchero e cannella.
Infornare a 180°C per 20 min circa.




giovedì 20 agosto 2009

Pesto alla Trapanese



Eccomi qui a fare un veloce capolino nel blog visto che oggi mi sono presa una giornata di riposo dal trasloco... Si perchè ieri è stato l'apice della devastazione... Abbiamo infatti trasportato i mobili (restano ancora tutte le scarpe e i vestiti...) e con i 38 gradi che allietavano Milano non è stata una passeggiata di salute! Ho temuto che mia mamma e i due amici venuti ad aiutarci per le cose più pesanti e per guidare il furgone potessero collassare per il caldo e per lo sforzo...
Quindi nonostante i tempi stringano perchè il 5 Settembre apriamo e le cose da fare sono molte, oggi era necessario prendere una pausa. Che poi è uno stop per modo di dire nel senso che non andrò a fare la spola tra i due negozi, ma rimanendo a casa posso portarmi avanti studiando la disposizione dei mobili sulla base della metratura disponibile (mi piace un sacco fare la pseudo architetto!) e dedicarmi alla promozione tramite mail...
Lo so che sto diventando monotematica, ma niente paura, durerà fino al 5 Settembre, poi comincerò con qualcos'altro... E pensate che gli amici di Facebook mi sopportano pure lì, con tanto di reportage fotografico delle varie fasi del trasloco...


Nel post precedente avevo parlato di Pesto alla genovese. Avendone ricavati almeno 20 vasetti che hanno riempito il freezer e non essendo ancora terminato il basilico, ho deciso di fare qualche porzione con delle varianti e cosa meglio di una versione sicula??
Il Pesto alla siciliana è il primo che viene in mente, quello con la ricotta, ma non ne avevo in casa e allora col supporto delle amiche foodblogger ecco che ti trovo la ricetta del Pesto alla Trapanese... Ne ignoravo l'esistenza e mia madre pure... Dove l'ho trovato?? Nel blog di Paoletta che a sua volta l'ha ottenuta consultando il sito di Gennarino e anche quello di Enza, quindi una vera e propria garanzia di successo!! Per non parlare delle foto di Paoletta che sono sempre una meraviglia ineguagliabile!
Le mie dosi sono state dettate da quello che avevo a disposizione.
Indico quindi quelle di Paoletta.






Ingredienti:


3 mazzetti di basilico (Paoletta dice che possono essere circa 150 foglie)1 bella manciata di mandorle con le pelle
3 spicchi d'aglio (Paoletta ne ha messi 2, io 1!!)3 pomodori rossi, grossi e belli maturi
sale grosso
pepe (io non l'ho messo)olio extra vergine di oliva, a occhio ma abbondante

Pestare nel mortaio (o nel mixer se proprio non si ha a disposizione il mortaio) le mandorle insieme all'aglio e un pizzicone di sale grosso.
Le mandorle non devono diventare una pappina, per cui, non appena sono a pezzettoni, aggiungere immediatamente il basilico.
Il tutto deve essere ben pestato ma la consistenza deve rimanere granulosa, si devono sentire i pezzettini di mandorla.
Sminuzzare i pomodori privati dai semi e aggiungerli al pesto facendo attenzione che non diventi troppo rosso.
Diluire con abbondante olio evo, aggiustare di sale, aggiungere il pepe.








domenica 9 agosto 2009

Pesto alla genovese



Tutti in vacanza?? Magari qualcuno è addirittura già tornato...
E io invece?? Non mi sono mossa da Milano e nemmeno lo farò...
Non voglio vincere il premio Stakanov, ma purtroppo per cause di forza maggiore il lavoro ha avuto la priorità ancora una volta... Infatti, dopo mesi di ricerca, ho finalmente trovato e concluso le trattative per il mio nuovo negozio (cioè il negozio dove trasferirò la mia attività, non uno che si aggiunge a quello già esistente) e quindi agosto è inevitabilmente il momento perfetto per fare i lavori e il trasloco in modo da aprire tatticamente ai primi di settembre, cioè all'inizio del nuovo anno accademico delle scuole di danza.
Sono caduta nella trappola di chi pensa con molta superficialità che avendo già quasi tutto (mobili, merce) sia meno faticoso traslocare piuttosto che aprire un negozio ex novo... e invece no... la roba da inscatolare non finisce mai, ce n'è sempre di nuova da comprare e le pratiche burocratiche sono allucinanti (grazie Italia!!)...
Quindi è stancante, stressante e costoso (soprattutto perchè, come al solito quando hai bisogno non c'è mai nessuno che ti aiuta e quindi molte cose me le devo fare io)... in un momento poi in cui già ero bella carica di stanchezza, stress e spese accumulate... ma è indispensabile farlo per migliorare le cose.
Inutile dire che mi piacerebbe persino fare anche solo una settimana di vacanza da "anziana" in una qualsiasi località balneare... solo mare, riposo, niente pensieri... ma sarà per la prossima volta!!

Oggi mi sono presa una pausa dal lavoro per tornare al blog, anche perchè ho contato 20 ricette ancora da postare nel mio archivio!!

Succede che mio zio, quello che ha l'orto, a breve deve partire per le ferie e quindi da settimane sta raccogliendo tutto quello che può e, siccome produce ortaggi per un reggimento, noi siamo sempre in prima fila quando si tratta di essere omaggiati di ottima frutta e verdura.
Però mio zio non ha molto il senso della misura e in occasione della raccolta del basilico mia madre è tornata a casa con due bustoni (di quelli giganti degli ingrossi) stracolmi di basilico...





...purtroppo per evitare che appassisca è necessario pulirlo e utilizzarlo al più presto, quindi io ormai ribattezzata "donna d'altri tempi", invece di dedicarmi alla mondanità, ho passato due sere a pulire centinaia e centinaia di foglie di basilico al punto da avere le dita nere alla fine...

E dopo averne congelato due sacchettini pieni da utilizzare durante l'inverno per la salsa di pomodoro o per altre ricette, con l'abbondanza di foglie ho ovviamente fatto il pesto alla genovese (dalle mani di una milanese con origini siculo-pugliesi!).
Per l'occasione mi sono persino riappacificata coi pinoli, coi quali avevo chiuso tempo fa a causa del loro proibitivo costo!! Per fortuna mia madre ne ha trovati a prezzo decente!
E mi sono anche avvalsa della gentile partecipazione di un buon olio calabrese, sempre donatomi dallo zio dell'orto. Io non amo l'olio calabrese perchè lo trovo troppo pesante, ma questo è buono.

Visto che non voglio fare la figura della sprovveduta, ci tengo a specificare che lo so che per fare un ottimo pesto rispettando la tradizione andrebbe usato pestello e mortaio, ma vorrei vedere voi lavorare con questi attrezzi una quantità industriale di basilico... Fortuna vuole che il mio mixer, forse perchè acciaccato dalla vecchiaia, non riesca a tritare molto finemente, così alla fine il pesto non è venuto molto sottile. Anzi come è possibile vedere, le foglie sono rimaste in pezzi e non in poltiglia, così come i pinoli che sono riconoscibili.
Quanto al colore, ho usato il sale grosso che pare abbia la capacità di mantenere il verde brillante del basilico evitando l'ossidazione, ma purtroppo non sono riuscita ad evitare questo fenomeno...
Il sapore comunque è buonissimo!!








Ingredienti per ogni 50 gr di basilico:

8 gr pinoli
1 cucchiaio di pecorino
1/2 spicchio di aglio
sale grosso q.b.
olio q.b. (abbondante!!!)

Dopo aver ricavato dai rametti solo le foglie del basilico, lavarle bene e metterle su un piano ad asciugare, magari aiutandosi con un canovaccio, ma senza strofinare troppo o peggio ancora senza spezzare le foglie (io le ho lavate la sera tardi e continuato il procedimento la mattina seguente).
Mettere nel mixer (o nel mortaio, se lo usate) il basilico, il pecorino, l'aglio, i pinoli, il sale e azionare la macchina facendo scendere a filo l'olio.
Non so dire con precisione quanto olio serva, bisogna andare un pò ad occhio quando si vede che raggiunge la consistenza giusta. Purtroppo non bisogna pensare alla dieta o al colesterolo: il pesto si fa con tanto olio!
Una volta raggiunto il giusto punto di pestatura (non dovremme mai risultare una pappetta troppo molle e frullata) travasare in barattoli ed eventualmente congelare.







sabato 25 luglio 2009

Ciabatta



Ebbene sì, finalmente anche la Fra ha panificato! C'è da chiedersi come mai io abbia aspettato tanto visto che adoro il pane. Credo sia il mio alimento preferito da sempre... Ne mangio tantissimo e sin da bambina lo consumo anche da solo, in qualsiasi momento della giornata. Ricordo anche quando mia nonna abitava a casa nostra e ogni volta che mi vedeva con un pezzo di pane in mano esclamava (rigorosamente in calabrese): "ma sta figghiola non può manciari sempre pani aschittu!" (trad.: "ma questa figliola non può mangiare sempre pane asciutto!" cioè pane da solo).
Oltre tutto pure le panetterie mi piacciono un sacco...

Per cominciare ho preferito provare con una cosa semplicissima e cioè la miscela pronta per il pane tipo ciabatta comprata alla LIDL.
Basta seguire le indicazioni sulla confezione, aggiungere acqua e poco olio e... les jeux sont faits!!






Con metà della confezione (500 gr) ho fatto 4 ciabatte.






Con gli altri 500 gr invece ho fatto un ciabattone unico






...che opportunamente tagliato a fettine è diventato un'ottima base per il buonissimo Paté di olive verdi che avevo ricevuto dalla Compagnia del Cavatappi...








Il pane è risultato buono come sapore, ma è abbastanza ovvio essendo una miscela pronta.
Quanto alla consistenza, era un pò pesante, ma è dipeso da un errore nella fase di lievitazione... Probabilmente non ho creato la giusta temperatura (magari grazie all'ausilio del forno tiepido) per permettere la corretta lievitazione... anche considerando che questo pane risale ormai a un mesetto fa o forse o più, quindi non c'erano 35 gradi fuori...
Insomma in altre parole non è cresciuto praticamente per niente prima di infornarlo...

Migliorerò la prossima volta...
E poi magari inizierò a panificare senza miscele già pronte... però non aspettavi pasta madre a casa mia... Ditemi quello che volete, ma a me fa impressione, oltre al fatto che non riuscirei a mantenere fede all'impegno di rinfrescarla quando serve e nelle mie mani morirebbe inesorabilmente...
Basti pensare che non sono in grado di mantenere in vita una pianta perchè mi dimentico di bagnarla anche a giorni alterni...

martedì 21 luglio 2009

Spaghetti con i funghi ...senza ricetta...



Leggendo il titolo qualcuno potrà pensare che il caldo o il troppo stress di questo periodo mi abbiano dato definitivamente alla testa! Beh, è vero che qualche effetto lo stanno avendo su di me, ma non è questo il risultato...

Continuate a leggere e capirete il perchè di un piatto senza ricetta...

Dovete sapere che mia mamma dopo aver cucinato alla grande e incessantemente per quasi 30 anni, sia nel quotidiano che nelle occasioni speciali come festività e cene con amici, dopo la morte di mio papà, quasi 7 anni fa, ha praticamente chiuso coi fornelli... Cioè, non che non cucini più per carità, mangiamo sempre tutti i giorni! Solo che si limita a cucinare il minimo indispensabile e senza troppa fantasia. Fortunatamente io capisco le sue motivazioni e questa specie di reazione arrivata di botto dopo la nostra grave perdita. E ancora più fortunatamente mi sono sempre adattata senza troppi problemi a questa cosa non avendo grandi pretese e poi, se proprio ho voglia di qualcosa di più fantasioso riesco a convincerla o mi metto io all'opera... (più spesso la seconda opzione!!).

Tutto ciò si riflette anche sulla spesa... Diciamo che mia mamma è molto abitudinaria, quindi difficilmente trovo in frigo cose nuove, a meno che non siano commissionate da me o quando vado io al supermercato.

Qualche settimana fa, o forse più (è a quel periodo che risale questa pasta!!) apro la busta della spesa e trovo una cosina carina e nuova: una confezione di funghi già belli puliti e tagliati e già mischiati a carote a dadini e erbe miste... praticamente belli pronti da mettere in padella con un pò di olio evo o burro.
E così è stato... in pochi gesti mia mamma ha preparato un bel contorno per accompagnare degli affettati e la cena è salvata.

Mentre i funghi cuocevano si diffondeva in cucina un profumino sublime e mi sono detta che non potevo mangiarli così da soli... la morte loro sarebbe stata diventare un bel sughetto per degli spaghetti...




E così fu... Ecco perchè non c'è ricetta... non saprei come indicarvi di ripeterla per rifarla esattamente uguale perchè sulla confezione non c'era indicazione delle erbe utilizzate, ma anche una replica non proprio identica, ma fatta a buon senso credo che possa dare dei risultati comunque ottimi.
Diciamo che il mio unico tocco da vero chef è stata l'aggiunta di una bella spolverata di Parmigiano grattuggiato... la classe non è acqua!!!







domenica 19 luglio 2009

Lucanelli (della Compagnia del Cavatappi) con taleggio e pere



Ammetto che sto allargando i miei orizzonti culinari... Nasco schizzinosa e per questo, come avevo già raccontato in precedenza, per tutta l'infanzia mi sono impuntata e ho mangiato una varietà scarsissima di alimenti, quasi sempre gli stessi. Gli altri non mi piacevano per partito preso perchè nemmeno li avevo assaggiati. Col passare del tempo fortunatamente ho ampliato la gamma di cibi nella mia dieta, ma rimanendo sempre tradizionalista negli abbinamenti. Negli ultimi anni sono poi arrivata a sperimentare cibi e accostamenti che mai avrei pensato di poter vedere nel mio piatto insieme...

Un esempio è quello della ricetta di oggi... un primo il cui condimento prevede l'accostamento delle pere col Taleggio. Si sa, le pere si sposano perfettamente col formaggio, ma la mia antica rigidità mi imponeva di pensare che frutta e cibi salati non potessero essere consumati insieme. Devo dire che l'abbinamento in questa ricetta è buono nel complesso, anche se, a mio gusto, il tutto è risultato un pò troppo dolce. Forse potrebbe dipendere anche dal tipo di pera utilizzato e dal livello di maturazione della stessa.

La ricetta è tratta da una puntata della rubrica "Gusto" del TG5 di qualche mese fa.
Forse sul sito del TG5 si trova ancora il video. Una modifica riguarda il Taleggio. Nella ricetta originale era previsto un formaggio tipico di una particolare zona d'Italia e dal nome talmente altisonante che l'ho subito dimenticato! E ovviamente non poteva essere un formaggio reperibile in un comune supermercato milanese... Siccome la consistenza di questo formaggio e la descrizione fatta dal presentatore ricordavano moltissimo il Taleggio, ho pensato di sostituirlo così.

Per quanto riguarda la pasta ho utilizzato i Lucanelli inviati (vedi qui) dalla Compagnia del Cavatappi.

Va bene sperimentare accostamenti culinari lontani dal mio gusto fino a qualche tempo fa, ma che a nessuno venga in mente di propinarmi pesci e frattaglie, eh!





Ingredienti per 2 persone (...un pò ad occhio...):


250 gr. Lucanelli
1 pera
sale
una noce di burro
Taleggio
(Parmigiano)


Scaldare una noce di burro in una padella antiaderente e mettere a rosolare la pera precedentemente lavata e tagliata a cubetti.
Dopo qualche minuto unire il Taleggio e lasciarlo sciogliere fino a comporre una salsa con le pere.
Trasferire la pasta appena scolata nella padella e mescolare bene qualche minuto.
Volendo si può aggiungere una grattata di Parmigiano.