"Cucinare è come amare... o ci si abbandona completamente o si rinuncia."
(Harriet Van Horne)


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mercoledì 27 giugno 2012

Tortine di frolla alle mandorle con finta crema pasticcera e mele



Ho dormito solo due notti negli ultimi dieci giorni e per un massimo di sei ore per notte. Se state pensando ad una vita mondana di tutto rispetto siete fuori strada!
Non ho più l'età per quello :-) , ma soprattutto coi miei orari e ritmi di lavoro sarebbe impossibile...
La causa della mia carenza di sonno è il caldo! Come vi dicevo nel precedente post, casa mia non è solo calda, diciamo che è ideale per cuocere il pane, ma senza nemmeno accendere il forno!


Però io il forno lo accendo lo stesso e non tanto per cuocere il pane, ma per fare dolci, come sempre!  Siccome se non dormo e se non mangio divento nervosissima, per il caldo mi sono attrezzata comprando un ventilatore che ho posizionato in un punto strategico... per la fame, beh... faccio uno sforzo mettendomi ai fornelli anche quando non ho voglia e le temperature sono altissime pregustando il momento della goduria finale!



Dal mio nutrito archivio sono venute fuori queste tortine qui, nate da un classico esperimento da foodblogger, vale a dire: parto da elementi conosciuti, faccio qualche modifica qua e là e viene fuori una cosa diversa... con un po' di fortuna anche buona al punto da meritare di finire sul blog!
La base è una frolla a cui ho aggiunto le mandorle (ne avevo già parlato qui), l'interno è una crema pasticcera "tarocca" nel senso che mancano le uova (anche questa è già comparsa sul blog qui) e per completare l'interno, dei cubetti di mela.
Purtroppo sono caratterizzate da un piccolo problema estetico dato dal fatto che le mele in cottura hanno perso volume quindi (come si può vedere dall'ultima foto), hanno lasciato uno spazio vuoto tra loro e la calottina superiore della tortina! :-(
Forse avrei dovuto metterne di più...
Comunque nonostante questo inconveniente il risultato era buonissimo lo stesso!

Essendo una ricetta nata per caso, anche lo dosi sono un po' imprecise...





Ingredienti:

Pasta frolla alle mandorle (ricetta qui)
Finta crema pasticcera (ricetta qui)
mele
burro e farina per le formine
mandorle a lamelle

Procedimento:

Imburrare e infarinare le formine.
Foderarle con uno strato sottile di pasta frolla (circa 3 millimetri).
Inserire uno o due cucchiai di crema.
Coprire con i piccoli quadrotti di mele. Per evitare che succeda anche a voi come a me di trovarvi col vuoto, abbondate con le mele premendo sulla crema.
Chiudere la tortina con un disco di pasta e premere con delicatezza tutto il perimetro per sigillare.
Bagnate la superficie con un po' di acqua o, se volete, con un uovo sbattuto e cospargete con le mandorle a lamelle.
Infornate in forno caldo fino a che la pasta non risulterà dorata.




martedì 19 giugno 2012

Torta salata con patate, zucchine e pomodorini




E anche quest'anno è arrivato! Si è fatto attendere, ma finalmente è tornato! Di chi parlo? Del mio amatissimo caldo! Eh si, freddo e pioggia mi stavano veramente esasperando, ma soprattutto questa indecisione, un giorno esci con la giacca pesante e il giorno dopo con le maniche corte. Insomma di indecisa basto io... almeno le stagioni dovrebbero essere certe! E quando è momento di primavera/estate bisogna indossare solo abiti leggeri e scarpe aperte!
Ad ogni modo è arrivato di prepotenza il caldo. Non oso lamentarmi visto che l'ho desiderato tanto e che comunque resta il mio clima preferito, ma devo riconoscere che rende tutto più faticoso. La verità è che non ho fatto bene i conti con la casa nuova... me l'avevano detto che gli appartamenti del mio palazzo sono particolarmente caldi sia d'inverno che d'estate, ma abituata alla ghiacciaia (per 4 stagioni) della vecchia casa, non pensavo potesse essere realmente così torrida. Insomma bisogna barricarsi di giorno per evitare il calore del sole che batte e spalancare le finestre di notte... Beh, avrete capito che non sono munita di condizionatori... una vera e propria mosca bianca... mi è bastato dare un'occhiata ai prezzi in giro per desistere subito dalla tentazione... il massimo che posso fare è comprare un surrogato di quel diffusore d'aria a colonna che porta il nome di un uccello (eh sì, è proprio così!) bianco e nero, che sembra indossare uno completo giacca e pantaloni e che vive in luoghi molto freddi... :-)






E quando fa caldo cosa ripetono fino allo sfinimento in tv? Bevete tanto e state leggeri mangiando frutta e verdura... Vabbè, ammetto che io un bel piatto di pasta al forno non lo riufiuto neanche a Ferragosto (ehm, mi ricordo che da piccola in spiaggia nella borsa del pranzo non c'era la verdura, ma proprio la pasta al forno!), ma ogni tanto, anzi piuttosto spesso, ricorro a questa torta salata che le verdure le contiene, anche se è cotta al forno... D'altronde, a meno che non siate crudisti, i fornelli e il forno sono indispensabili per cucinare... in tutte le stagioni! Quindi, se avete una casa come la mia, accendete il forno e preparatevi ad una bella sauna... per cui se potete, svestitevi... (ehm, per soffrire meno il caldo, non per fare la sexy-cucina!)





Tornando seri, sapete già che spesso ricorro alle torte salate per salvare la cena quando la voglia di cucinare rasenta lo zero e magari anche il tempo scarseggia...
E quasi sempre, buttando dentro ingredienti a caso (ma non troppo) sulla base di quello che offre la dispensa, possono venir fuori delle cose proprio buone! E questo ne è un esempio, al punto che è diventato un must a casa mia!
E già che ci siamo, oltre alla fantasia, ringraziamo tutti in coro l'inventore della pasta sfoglia! E subito dopo un grazie anche a chi la fa buona e la mette a disposizione di tutti nel banco frigo del supermercato! Per il momento mi rifiuto di farla in casa!









Ingredienti per una tortiera di circa 28 cm (dosi modificabili a piacere):

1 confezione di pasta sfoglia rotonda
2 zucchine
1 patata grossa
6/8 pomodorini ciliegino
Formaggio tipo Galbanino
1 uovo
Parmigiano grattugiato
Olio evo
sale

Procedimento:

Stendere la pasta sfoglia all'interno della tortiera senza togliere il foglio di carta da forno. Bucherellare la superficie e mettere da parte.
Tagliare il formaggio a fettine e distribuitele nel fondo della sfoglia.

Mondate le zucchine, pelate la patata, lavatele e tagliatele a rondelle di circa 0,5 cm (se siete bravi anche più sottili).
In una padella scaldate un giro d'olio evo e fare saltare patate e zucchine fino a farle diventare leggermente morbide (non disfatte!).
Se necessario aggiungere poca acqua.
Togliete dal fuoco, scolate su carta assorbente e poi adagiate sopra il formaggio prima uno strato di patate e subito dopo uno di zucchine.
Sbattete bene l'uovo con un po' di sale e del Parmigiano e versate il composto uniformemente sulla torta salata.
Lavate i pomodorini, tagliateli a metà e distribuiteli sulla torta.
Arrotolate i bordi della pasta sfoglia per formare un cordoncino.

Cuocete la torta in forno preriscaldato a 180 gradi fino a che i bordi non saranno dorati.



venerdì 15 giugno 2012

Finta crema pasticcera (senza uova e con latte a ridotto contenuto di lattosio per gli intolleranti!)





Molto spesso vi ho parlato (annoiandovi a morte suppongo!) delle mie mille intolleranze e di come queste condizionino la mia vita tutti i giorni.
Questo succede perchè se mi sforzo di non mangiare le cose che non tollero, la mia vita viene complicata dall'impegno che devo metterci nel comprare e cucinare solo le cose non proibite. Se invece sgarro (cosa che succede di frequente, tranne per i cibi assolutamente off limits per me!) la mia esistenza sarà comunque difficile a causa delle conseguenze che 9 volte su 10 questi cibi ingeriti mi comporteranno.
Ovviamente evito di darvi i dettagli dei meravigliosi momenti che rischio di trascorrere a seguito dell'ingestione del latte o dei legumi, ecc. Ve li lascio immaginare... sicuramente non è difficile indovinare quale stanza in casa sono costretta ad occupare per diverso tempo... per la felicità della mia responsabile al lavoro e del cliente che attenderanno invano la mia presenza in ufficio!

Tra gli alimenti che non tollero non ci sono le uova, ma molte altre persone invece sono costrette ad eliminarle. Quindi ho pensato di provare questa crema pasticcera che ho rinominato come "finta" proprio perchè senza uova, quindi è la versione taroccata! Che poi credo sia utile anche per chi non soffre di intolleranze, ma magari vuole abbinarla ad un dolce già carico di uova (per esempio un Pan di Spagna) per non appesantirlo ulteriormente.

Si tratta di una specie di besciamella dolce, molto buona che al posto della crema pasticcera fa la sua figura! Provatela!

In rete si trovano molte ricette analoghe. Questa nello specifico l'ho presa qui.

Ingredienti:

500 gr latte (per me rigorosamente a ridotto contenuto di lattosio
70 gr di maizena o amido di mais
100 gr zucchero
vanillina

Preparazione:

Mettere le polveri in una pentola.
Versare un po' di latte a filo e mescolare bene sino ad ottenere una crema liscia ed omogenea, infine versare il rimanente latte, mescolare e mettere sul fuoco.
Continuare a mescolare con il fuoco a fiamma bassa.
Quando la crema si sarà addensata, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare.
Riporre in frigo alcune ore prima di utilizzare.

martedì 12 giugno 2012

Caponata (alleggerita)



Ve l'ho mai detto che ho origini siciliane? Credo almeno un centinaio di volte, ma ripeterlo non fa male! Che poi dire "origini" mi sembra veramente riduttivo.
Sono nata e cresciuta a Milano, sono felice e orgogliosa di essere milanese e credo che non vivrò mai da nessun'altra parte. Però nelle mie vene scorre anche sangue siculo (ereditato da mia mamma) e pugliese (ereditato da mio papà) e queste due componenti hanno giocato un ruolo fondamentale nella mia vita e continuano ad influenzare il mio modo di pensare e di essere.

Insomma, sono l'esempio vivente dell'Unità d'Italia... :-)

E in tavola questo mio miscuglio di origini è una vera manna dal cielo... Se fossi stata una milanese purosangue da generazioni mi sarei persa un'enormità di leccornie. Vale a dire che avrei potuto scoprirle nel tempo, ma non avrebbero fatto parte del mio DNA... Sono cresciuta a risotto alla milanese e cotoletta, ma anche e soprattutto a pasta al forno alla messinese e polpette al sugo alla pugliese. Che libidine!

Oggi vi parlo di un altro classico della cucina siciliana, la caponata.
Esistono diverse versioni di questo piatto, ognuna tipica di una zona della Sicilia e che differiscono poco una dall'altra.

La mia ovviamente è la versione messinese, rivisitata da me...
Si tratta di un mix di verdure (patate, zucchine, melanzane, e altri ingredienti) da leccarsi i baffi e a prova di bambino schizzinoso (esattamente come ero io da piccola... e ancora adesso per certi versi!).
Il nome Caponata deriva dal fatto che originariamente il protagonista di questa ricetta era il pesce capone, poi nel tempo per motivi di risparmio, è stato sostituito dalle più economiche melanzane.
E' un contorno? Sì, ma è talmente buona che non potrete fare a meno di ripulire la padella, accompagnando il tutto con un chilo di pane... e a quel punto diventa un piatto unico... sì, l'unico piatto della giornata... (se vi interessa non tanto la prova costume, ma proprio entrarci in un costume!).
Ovviamente, parlando di verdure a qualcuno verrà in mente che si tratta quindi di una bella preparazione estiva e dietetica! Nooooo! Niente di più sbagliato! Non credo esista una sola ricetta dietetica nella storia della cucina siciliana e questa non è da meno. Non tanto per gli ingredienti, quanto per la cottura.



Cominciamo con un paio di precisazioni.
Partiamo dal titolo. L'ho chiamata Caponata "alleggerita" perchè, come dicevo qualche riga più su, è una versione rivisitata da me. Dove il verbo "rivisitare" equivale a "togliere" più che ad "aggiungere"!
Purtroppo spesso sono costretta a modificare i piatti in funzione delle mie intolleranze alimentari o delle cose che mi risultano indigeste. E infatti ho dovuto fare a meno dei peperoni che invece fanno parte di diritto di questa preparazione. Il problema è che anche solo un microscopico residuo di peperone mi rallenta la digestione di secoli... quindi evito il problema alla radice!
Altro elemento di cui faccio a meno sono i capperi, ma semplicemente perchè non mi piacciono.

Seconda precisazione: sì, sono sempre io, quella che qualche post fa annunciava tutta felice di aver trovato nella Canon Eos 600D una nuova e fedele amica, anche se da queste foto non si direbbe! E per forza, ho applicato un watermark con una data fasulla, perchè le foto sono precedenti... ve l'ho detto che sono ancora nella fase studio e che comunque ho un archivio da smaltire!
Adesso per esempio so che quell'azzurrino di fondo è dato da un cattivo bilanciamento del bianco (applauso!).

Quando inizieranno le foto serie con la reflex creerò un evento su FB!! :-)






Ingredienti
(per 4 persone):


4 patate
2 melanzane viola
3 zucchine
1 cipolla (meglio se di Tropea)
10 pomodorini (quando li trovo, io preferisco sempre i datterini)
olive verdi
sedano
olio evo
sale

Procedimento:

Se non avete trovato le melanzane viola, vi toccherà metterle sotto sale per perdere l'amaro e poi strizzarle per bene dopo almeno un'oretta.
Se invece siete stati fortunati, allora potete saltare questo odioso passaggio e cubettare le melanzane.
Tagliate a cubetti anche le zucchine e a spicchi le patate e friggeteli in abbondante olio evo bollente separatamente.
A cottura ultimata scolateli bene dell'olio in eccesso e mettete tutto da parte.
In un'altra padella fate un giro di olio evo e fate appassire a fuoco non troppo vivace la cipolla tagliata a fettine sottili e il sedano a cubetti.
Aggiungete quindi i pomodorini tagliati in due e lasciateli cuocere una decina di minuti a fuoco lento.
Denocciolate le olive verdi, tagliatele in due e, se volete, scottatele due minuti in acqua bollente.
In un piatto da portata mettete le verdure fritte e mescolate cipolle, sedano e pomodorini.
Servite e... godetevela!


 


domenica 3 giugno 2012

Pollo fritto in doppia panatura con le mandorle



Eccomi! Ormai sono quella domenica, o giù di lì. Che se riuscissi ad essere presente sempre sul blog almeno una volta a settimana sarebbe già un bel risultato!
Non vi nascondo che coi ritmi della settimana lavorativa, il week end per me è come un miraggio nel deserto. Sono sempre combattuta tra il voler ottimizzare questi due giorni facendo quelle mille cose che ho mai il tempo di fare, oppure dormendo e/o oziando, che sono tra le cose più utili del mondo. Soprattutto quando per cinque giorni a settimana di sonno e riposo ne vedi ben poco.
Alla fine mixo queste due intenzioni e come risultato c'è che non faccio a pieno nessuna delle due cose. Riposo e dormo poco e faccio si e no 3 delle 1000 cose della mia TO DO LIST.





Vi confesso anche che ultimamente la voglia di cucinare scarseggia. O meglio, do ad altre cose la priorità e quindi alla fine non cucino. Intendo dire, non sperimento ricette nuove, perchè dovendo mangiare a pranzo e a cena ogni giorno bene o male si spadella. Quindi metto mano al mio nutrito archivio e tiro fuori materiale per il blog (con le foto vecchie fatte con la compatta, ma lo sapete che dovrete attendere per le foto serie fatte con la reflex!)


Quindi nel caso siate svogliate come me, ma non prive di fame e di voglia di roba sfiziosa, restate all'ascolto. Se poi della puzza di fritto, della cucina devastata dagli schizzi d'olio e della prova costume ve ne infischiate, allora dovete proprio continuare a leggere...
Se amate il pollo come me questa ricettuzza sarà luce per i vostri occhi e gioia per il vostro palato. Se invece lo tollerate poco come mia madre, allora sarà un modo per apprezzarlo.

E' di una semplicità imbarazzante... La chiave del successo è data
dalla doppia panatura
arricchita dalle mandorle tritate che donano una croccantezza unica.
Al posto delle mandorle potete tranquillamente usare le nocciole.


Ci tengo a precisare che benchè ottimo, non può competere con il pollo fritto più buono del mondo... di cosa parlo? Ah no! Non posso svelare l'arcano così... Prima o poi vi posterò la ricetta in questione, ma sappiate che non c'è gara... c'è solo da inchinarsi a tanta prelibatezza e leccarsi le dita... (chiaramente perchè il pollo fritto si mangia rigorosamente con le mani!). Vi dico solo che una volta tanto la cucina italiana cede lo scettro ad un'altra nazione... :-)






Ingredienti (senza indicazioni precise perchè lo cucino ad occhio): 

petto di pollo
pangrattato
mandorle (o nocciole) tritate non troppo finemente
uova
olio di semi
sale

Procedimento:

Tagliare il petto di pollo a pezzetti non troppo spessi e lavarlo bene.
In un piatto sbattere bene le uova e in un altro mescolare il pangrattato con le mandorle in proporzione di 3:1.
Passare i pezzetti di pollo nell'uovo in modo da bagnare tutti i lati e successivamente panarli nel composto di pane e mandorle. Premere bene da ogni lato per far aderire bene.

Mettere a riposare in un piatto. Continuare fino ad esaurimento del pollo.
Ora riprendere pezzo per pezzo e procedendo allo stesso modo fare una seconda panatura.
Tuffare il pollo nell'olio si semi bollente girandolo, fino ad ottenere una doratura perfetta.
Scolare su carta assorbente l'eccesso di olio.