"Cucinare è come amare... o ci si abbandona completamente o si rinuncia."
(Harriet Van Horne)


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mercoledì 27 gennaio 2010

Gingerbread man (woman e non solo!)




Qualcuno sta pensando che sono in ritardo anche con questo post? Ah, no! Vi sbagliate!! ;-)
Si, perché se é vero che i Gingerbread fanno parte di tutti quei biscottini carini e buoni che a Natale si preparano in grandi quantità per essere donati agli amici, è anche vero che sono ottimi da fare tutto l’anno e, se non sbaglio, pure all’IKEA i biscottini speziati li vendono tutto l’anno… E poi, che diamine, il Natale è passato da pochissimo tempo… (anche se poi c’è chi riesce a postare ricette per il Carnevale deve ancora arrivare o chi come la biddazza per eccellenza, Claudia, che ha in mente il countdown dei giorni che mancano all’estate!






Fatta questa premessa, vorrei esprimere la mia solidarietà a Farfallina (anche questa cosa con un leggero ritardo). Chi non fosse passato dal suo blog ultimamente deve sapere che lei ha ricevuto alcuni commenti poco gradevoli da parte di alcuni lettori che la accusano di avere poca fantasia nella presentazione dei suoi piatti e soprattutto le hanno dato colpa di realizzare esclusivamente ricette copiate dagli altri…
Allora, il principio base del blog è quello di essere uno spazio dove il legittimo proprietario è LIBERO di scrivere quello che gli pare, ovviamente rimanendo dentro i limiti del decoro. Chi entra è libero allo stesso modo di leggere, di seguire pubblicamente il blog e di scrivere commenti, sempre nel rispetto del proprietario del blog e del comune senso di educazione. Ma è anche liberissimo di “cambiare canale” se quello che legge non è di suo gradimento.
Nel caso specifico dei blog di cucina, come già specificato anche da Farfallina e anche in passato da altri blogger, copiare senza citare la fonte è un’appropriazione indebita di materiale prodotto e appartenente ad altri. Realizzare e postare la ricetta di un altro citandone la fonte invece è semplicemente prendere spunto da un altro, magari più esperto di noi, rendendo omaggio all’operato attraverso la citazione dell’autore.
E’ una pratica comune tra i blogger e comunque tra chi cucina. Siccome nessuno, e ribadisco nessuno, può dirsi talmente arrivato in cucina da non sentire la necessità di prendere spunto da altri, non c’è niente di male nel farlo. Poi qualcuno lo farà di più perché ha più da imparare o perché coglie particolari ispirazioni da altri. E’ una normale fase di apprendimento. Poi col tempo, magari partendo da una ricetta “copiata” si potrà apportare modifiche o addirittura creare ex novo una ricetta inedita.
Ribadisco ancora una volta che chi non gradisce può chiudere e cambiare blog… oltre al fatto che, anche in questo caso, chi è senza peccato scagli la prima pietra… abbiamo assistito a personaggi illustri che pubblicano libri e partecipano a trasmissioni televisive dove si parla di cucina proponendo ricette copiate pari pari dai blog e senza la dovuta accortezza di citare la fonte, spacciando il tutto per farina del proprio sacco…




Detto ciò, parliamo dei Gingerbread che è meglio…
Mi affascinano le spezie, anche se il mio piacere si ferma quando inzia ad esserci un gusto troppo piccante… E qui invece si sente solo un leggero pizzicore, giusto al punto che chi è abituato a mangiare piccante magari nemmeno lo avverte, ma per me che sono sensibilissima è una sensazione nitida, ma piacevole.
Il sicuro successo al cospetto del mio palato era assicurato dalla presenza della cannella che adoro, mentre lo zenzero (ginger), che da il nome ai biscotti, non lo avevo mai usato prima ed è stato proprio un bel battesimo!
E l’unione dei vari ingredienti con lo zucchero di canna e il miele ha dato vita ad un impasto a dir poco f-a-v-o-l-o-s-o!! Veloce da realizzare e di una consistenza perfetta sia al momento di impastare che, dopo il riposo, per ricavare i biscotti.
E che dire poi della forma ad omino assolutamente accattivante? Con tutte le diversificazioni di decorazione con glassa reale e addirittura la variante sul tema dell’ “omina” di sesso femminile, la gingerbread woman!


Gingerbread woman

La Gingerbread woman ha steso i Gingerbread Men

La Gingerbread woman dopo aver steso i Gingerbread Men li schiaccia!!
GIRL POWER!!!

Che poi io lo stampino a forma di omino non ce l’ho… ho provato a cercarlo in qualche negozio, ma niente… Ordinarlo su internet, zero voglia… Quindi ho adottato il sistema fai da te, assolutamente scomodo e lungo… praticamente ho trovato un paio di omini gingerbread (man & woman) su internet, li ho stampati, ritagliati, appoggiati sopra la pasta e ho fatto gli omini incidendo il contorno con un coltello affilatissimo. Visto il lavoro certosino, ho realizzato solo pochi biscotti a forma di omini (il numero giusto per togliermi lo sfizio e per fare le foto, diciamolo!) e per il resto della pasta ho utilizzato dei normali stampini con altre forme. Ne sono venuti tantissimi…

Quanto alla decorazione con la glassa reale, avendola usata solo una volta prima di adesso, ma per una copertura completa di un dolce di più grandi dimensioni, ho avuto qualche perplessità durante l’utilizzo… Intanto perché era decisamente liquida, almeno per i miei gusti… e poi pur provando a seguire le istruzioni per ottenere un bel conetto con la carta da forno, lo stesso mi scappava da tutti i lati…
Così ho ripiegato per l’utilizzo della mia siringa da pasticceria tenuta inclinata durante il caricamento dall’alto altrimenti usciva tutto dal beccuccio (pur avendo utilizzato quello col foro più piccolo).
Dopo qualche tentativo ho acquisito una leggera manualità, ma sono rimasta col dubbio che ci fosse qualcosa che non andava per un bel po’… semplicemente non avevo capito che ci mette un’eternità ad asciugarsi completamente! Quindi era tutto giusto, ero solo io impaziente!
Comunque, visti i soliti problemi di tempi ristretti e dato che avevo già sporcato troppe cose tra formine, piatti, placca del forno, siringa, ecc. ho evitato di dividere la glassa in più parti (quindi sporcando altri contenitori) per addizionarla con i coloranti e realizzare delle decorazioni multicolor… solo bianco per me!

La ricetta è stata presa da Paoletta, che credo abbia attinto ancora da un’altra foodblogger… (giusto per tornare al discorso di partenza).
Ho omesso i chiodi di garofano, il sale e l’anice che lei ha invece usato.






Ingredienti:(io ho diviso le dosi per 3 e mi sono venuti circa 55 biscotti di forme diverse)

540 gr farina
182 gr burro
140 gr miele
126 gr zucchero canna scuro
50 gr zucchero semolato
1 cucchiaio e mezzo di cannella in polvere
1 cucchiaio e mezzo di zenzero in polvere
2 cucchiai di lievito per dolci
180 gr acqua

Per la glassa reale:
1 albume
1 cucchiaino di succo di limone
zucchero al velo (circa 200 gr, ma io ne ho usato molto meno)

In un pentolino scaldare l’acqua insieme al miele, gli zuccheri e le spezie e, mescolando di continuo, portare a ebollizione.
Spegnere, aggiungere il burro a pezzetti e mescolare finché non sia del tutto fuso.
In una ciotola capiente versare la farina e il lievito, mescolare e aggiungere a filo il composto al miele ancora caldo.
Mescolare bene finché l’impasto sia omogeneo;
se necessario, aggiungere altra farina fino ad ottenere un impasto morbido ma lavorabile senza che attacchi troppo.
Avvolgere nella pellicola trasparente e conservare in frigorifero per una notte: se sembra molto morbido, il giorno dopo sarà bello compatto.
Lavorare poco impasto per volta, conservando il rimanente in frigorifero.
Stendere la pasta su un tagliere leggermente infarinato, ad uno spessore di circa 2mm (se si vogliono croccanti, altrimenti teneteli un pelo più alti).
Ritagliare i biscotti con stampini a piacere e disporli su una placca rivestita con carta da forno.
Far cuocere a 170° per una decina di minuti e lasciar raffreddare su una griglia.

Per la glassa montare a neve l’albume e durante l’operazione aggiungere il succo di limone e lo zucchero poco per volta.











sabato 2 gennaio 2010

Chocolate Chip Cookies (di M. Santin)



Tre post in 3 giorni… un record personale! Ecco, non abituatevi perché penso sarà un tantino difficile che possa ripetersi… è vero che tra i propositi per il nuovo anno (si proprio quelli che poi tanto nessuno rispetta, ma si fanno lo stesso) di cui ho parlato l’altro ieri, c’è proprio quello di dedicarmi di più al blog, ma quelle di questi giorni sono state delle gentili concessioni che mi sono fatta, rubando il tempo al sonno per scrivere…
E poi siccome la ricettuzza di oggi, già vista e rivista in questo periodo nei blog, è legata alle feste (e pure le decorazioni delle foto che ho fatto io…) non potevo certo aspettare oltre per pubblicarla.
No, niente cotechino e lenticchie rivisitato, ma dei biscotti… e che biscotti!
Giusto per tener fede alla moda degli ultimi anni, ho fatto una bella selezione delle migliori ricette di biscotti (secondo il mio personale gusto) perché l’intenzione era quella di farne in quantità industriali, mangiarne buona parte (cosa che mi riesce un gran bene) e quelli salvati alla mattanza, dovevano essere sistemati in carinissimi sacchettini trasparenti chiusi da nastri colorati e donati alle persone care per Natale.
Cosa che ogni brava foodblogger ha fatto per Natale… Io no ovviamente…
Anche perché per colpa dell’imbruttimento che mi ha buttato addosso il 2009 fatico a fare una nutrita lista di persone care... Arrivo a selezionarne al massimo 2 che non posso non considerare nemmeno in tempi di acidità come questo.
Con la prima persona ci siamo viste per gli auguri prima che io facessi i biscotti e dopo non c’era più possibilità, l’altra non ha –stranamente- nemmeno risposto al mio messaggio in cui chiedevo quando potevamo vederci per gli auguri.
Nell’attesa di questa risposta che non è arrivata, come per magia, senza rendermene conto i circa 34 biscotti sono finiti tutti nel mio stomaco… E’ che volevo vedere se erano veramente buoni come sembravano già al primo morso… si, buonissimi e da rifare…



D’altronde, come sbagliarsi quando la ricetta è di Maurizio Santin e viene poi caldamente suggerita da Paoletta? Se non avessi messo né foto, né titolo avreste sicuramente capito che si tratta dei Chocolate Chips Cookies!!
I biscotti superano le aspettative e sono pure veloci da fare…




Uniche note sui miei biscotti è che le gocce di cioccolato non sono perfette, proprio perché non ho usato gocce… elementare, no? Ho invece tritato una tavoletta di cioccolato con la mezzaluna col risultato di avere dei pezzetti di cioccolato e tanta poltiglia, quasi farina di cioccolato.
E che facevo, la buttavo?? Noooo… Ho messo il giusto peso previsto dalla ricetta, anzi forse una manciata in meno, utilizzando invece delle gocce perfette, il trito di cioccolato. Ovviamente a parte il risultato estetico leggermente diverso da quello previsto, il gusto non ha perso nulla!

Seconda cosa, la forma non è perfettamente rotonda e i biscotti erano quasi tutti di dimensioni leggermente diverse… intanto non si usa un coppapasta ma la mano libera e già questo implica che difficilmente verranno tutti perfettamente uguali, e poi ho usato delle teglie grandi che non saranno mai grandi quanto la leccarda del forno e, non avendoli distanziati a sufficienza, si sono allargati e uniti in cottura.
A cottura ultimata si sono staccati facilmente e sono risultati più sottili di quello che dovevano essere, ma è un problema veramente minimo...



Ingredienti:
(con le modifiche e procedimento leggermente modificate da Paoletta)

185 g di burro pomata (invece dei 200 g della ricetta originale)
185 g di zucchero semolato (invece dei 200 g della ricetta originale)
370 g di farina 00
200 g di cioccolato fondente (invece dei 250 g della ricetta originale)
1uovo + 1 tuorlo
5 g di lievito in polvere
2 g di bicarbonato
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di essenza di vaniglia home made (o 1 bustina di vanillina)

In una ciotola capiente lavorare con una spatola il burro a pomata tirato fuori dal frigo circa mezz'ora prima, con lo zucchero e il pizzico si sale fino a ottenere una crema liscia ed omogenea.
Aggiungere un uovo intero e un tuorlo l'essenza di vaniglia e continuare a lavorare per amalgamare il tutto.
Aggiungere la farina precedentemente setacciata col il lievito e il bicarbonato, lavorare poco col cucchiaio, e quasi immediatamente aggiungere le gocce di cioccolato (io ne ho messa una manciata in meno), in questo modo non si farà fatica a distribuirle bene nell'impasto.
Lavorare ancora un poco fino a quando gli ingredienti saranno bene amalgamati.
A questo punto dividere l'impasto in due parti (se preferite i biscotti piccoli, anche in tre parti) e modellare con le mani ogni pezzo a forma di un lungo cilindro, nel modo più regolare possibile.
Coprire con carta di alluminio (o con la pellicola trasparente) avvolgendo be stretto, chiudere ai lati tipo caramella e lasciar riposare in frigorifero 30 minuti.
Eliminare la carta e con un coltello affilato tagliare il cilindro in fette spesse circa 1 cm.(anche meno).
Disporle su una placca da forno foderata con l’apposita carta, mettere le teglie in frigo e accendere il forno a 180°.
Non appena raggiunge questa temperatura cuocere una teglia alla volta per 12/15 minuti o comunque fino a moderata colorazione.
Lasciar raffreddare a temperatura ambiente, preferibilmente su una grata, e conservare in un contenitore chiuso.





venerdì 1 gennaio 2010

PRIMO BLOG COMPLEANNO e PRIMO PREMIO...

Solo ieri scrivevo un post lunghissimo parlando della fine dell’anno ed eccomi ancora a scrivere…
Intanto, giusto per tener fede alla promessa di fine post, dico che ieri sera ho festeggiato partecipando al cenone organizzato dai TROPICAL GEM, la famosa compagnia di ballo latino americano i cui due fondatori, Rafael Gonzalez (il mio maestro!!) e Fernando Sosa, sono rispettivamente titolari di due scuole di ballo qui a Milano: la Rafa Dance e la Sosa Academy.
Ogni evento organizzato da loro è sempre un successo e sono andata a colpo sicuro.
Bel cenone, tanta gente (circa 300 persone), bella location e bello pure lo spettacolo “Sabroso son” che hanno presentato in anteprima.
Pubblicità gratuita!!
Poi io ero in compagnia di buoni amici e sono stata proprio bene. Ci voleva proprio e spero sia di buon auspicio per il nuovo anno. Bene, bene, bene… ho cominciato bene il 2010!

Ma oggi, primo giorno del 2010 ci sarebbe una cosuccia da segnalare… cioè che è il


PRIMO COMPLEANNO DI QUESTO BLOG!!!


Quando ho iniziato a scrivere su questo blog, spinta dallo stimolo datomi dagli altri blog già esistenti, non sapevo se sarebbe durata. Ma soprattutto non sapevo quante cose avrei scoperto e imparato su questo bellissimo mondo della cucina abbinata alla fotografia, alla scrittura e alla condivisione di contenuti e consigli con gli altri blogger.
E invece, non solo è durata, ma la voglia di andare avanti è sempre maggiore… non ho fatto abbastanza su questo blog per diversi motivi quest’anno e per avvicinarmi solo lontamente i livelli di alcuni blog che seguo devo imparare molte cose e devo fare molta pratica.
Mi fa specie per esempio confrontare le primissime foto con quelle più recenti. La strada per poter dire di fare delle belle foto è ancora lunga e magari nemmeno mai ci riuscirò, però qualche miglioramento l’ho fatto. Mi mancano pure i mezzi giusti a dire il vero…
Praticamente la cucina (ma anche il food blogging) è un po’ come la danza. Ci vuole costanza, impegno, passione e non ci si può mai sentire arrivati. Anche i più grandi professionisti hanno sempre da imparare cose nuove.

E poi ci sarebbero da citare le belle conoscenze virtuali (che in alcuni casi si tramutano in incontri ovviamente a scopo culinario!) con persone che condividono questa bella passione, con gli annessi e connessi che spesso ci rendono alieni (se non addirittura matti!) agli occhi di chi vede la cucina solo come una stanza qualunque della casa, mangia solo per abitudine, usa la macchina fotografica solo per le vacanze e non sa come si possano scrivere pagine e pagine entusiastiche per descrivere un piatto.
Ma forse un po’ alieni lo siamo diventati e chi ci vive vicino lo sa bene… non credo sia stato facile per nessuno dei nostri cari all’inizio capire e accettare alcune stranezze necessarie per essere una food blogger… di sicuro la più eclatante è quella di doversi privare della degustazione immediata dei piatti preparati perché bisogna preparare il set fotografico e fare quei 40/50 scatti (alcuni in posizioni poco ortodosse per catturare la luce e l’angolazione giuste) necessari a trovarne 3 o 4 adatti ad essere pubblicati, con le conseguenti imprecazioni del caso visto che c’è sempre qualcosa che va storto!
E che dire della mania di collezionare sempre nuovi attrezzi da cucina che ci vorrebbe una stanza di 50 mq piena di armadietti per stiparli tutti… Si perché c’è sempre un negozietto carino o un sito di e-commerce dove poter comprare un nuovo giochino assolutamente indispensabile, ma poi spesso dopo mesi dall’acquisto ce lo ritroviamo li nuovo e ancora incartato, mai utilizzato, ma guai a buttarlo che non si sa mai. Oppure la collezione di piatti, bicchieri, vassoi, posate, tovagliette, stoffe, quasi tutti pezzi unici perché tanto servono solo per fare le foto…
Effettivamente scrivendolo mi rendo conto che siamo un po’ strani noi, eh?

Vorrei fermare questo momento del primo compleanno segnalando i dati di questo preciso istante, così magari al prossimo compleanno, se scriverò ancora qui, potrò fare una statistica e un confronto.

Lettori fissi: 45
Post totali (ricette + altri scritti): 74 (così dice il contatore qui di fianco, mentre quello proprio di Blogger ne indica 77... sempre escluso il presente)
Visitatori (contatore inserito il 04/05/2009): 22.298
Commenti ai post: circa 317

Si può, si deve, migliorare!

Termino inserendo un premio assegnatomi qualche giorno fa



"Nenhum olhar è mais puro do que criança"
Il premio mi è stato donato dal blog Ricette Facili, ma il riferimento originario è Arte da Li
Il premio andrebbe passato a diverse persone che per ritirarlo devono postare sia la frase sotto il premio stesso che citare il riferimento originario.
Da eterna indecisa, non sapendo scegliere adotto anche io la formula del dono del premio a chi passa di qui e non lo ha mai ricevuto.
Concludo ringraziando tutti coloro che passano sempre di qui anche in maniera silenziosa o che lasciano un commento.