"Cucinare è come amare... o ci si abbandona completamente o si rinuncia."
(Harriet Van Horne)


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lunedì 30 marzo 2009

Cuddura cull'ova



Incredibile, ma vero, due post in due giorni… cioè un post al giorno!!
Direi che è una situazione più unica che rara, considerando i miei ritmi!
Di solito sperimento, fotografo e scrivo di domenica, ma oggi fa eccezione e faccio doppietta solo perché ho approfittato della indisposizione che mi ha costretto a casa (eh si, anche agli imprenditori capita di stare male, e a pochi di noi succede di stare a casa dal lavoro… beata istituzione della malattia per i lavoratori dipendenti!).

Visto che la Pasqua si avvicina, gioco d’anticipo per evitare di finire come col Carnevale che è passato e io non ho fatto in tempo a preparare alcun dolce tipico…
Propongo un dolce siciliano tipico di questo periodo di festa, la “cuddura cull’ova”, che mi riporta alla mia infanzia e alle mie origini, una preparazione allegra e coloratissima credo non manchi in nessuna pasticceria siciliana in questo momento dell’anno.
A dire il vero questo dolce l’ho sentito nominare molto negli anni, ma a casa mia non si è mai fatto e allora spinta dalla mia voglia di sperimentare, in particolar modo quello che suggerisce la tradizione culinaria delle regioni da cui proviene la mia famiglia.
Sono molto entusiasta di questo dolce, oltre ad essere proprio buono è anche troppo carino!!


...a forma di "panarieddu" (cestino)... non troppo ben riuscito...
...a forma di cuore... decisamente più carino...

Ancora una volta (e non sarà sicuramente l’ultima) mi sono affidata a GialloZafferano per la ricetta, apportando solo alcune piccole modifiche.

E come sempre prima un po’ di storia (riportata testualmente da GZ):
“La coddura o cuddhura, è un tipico dolce siciliano, di derivazione ortodossa, che veniva e viene tutt’ora preparato nel periodo pasquale.
Tempo fa, durante il periodo della Quaresima, si osservava una grande moderazione alimentare, che escludeva dalle tavole carne, uova e formaggi, ma con l’arrivo della settimana santa le privazioni terminavano, e le uova erano un alimento particolarmente utilizzato per la preparazione dei dolci pasquali.
In Sicilia, il dolce pasquale più diffuso è ancora oggi la "cuddhura", un grosso dolce di forma circolare, con incorporato un numero variabile, ma sempre dispari, di uova col guscio, che le giovani donne usavano regalare ai fidanzati nel giorno della Resurrezione.
Ma la forma della cuddura non è solo circolare: se ne preparano anche a forma di "campanaru" (campanile) per risuonare le campane al Cristo risorto, a forma di "panarieddu" (cestino) per augurare abbondanza, oppure di "gadduzzu" (galletto o colomba) per i ragazzi, di "pupa" (bambola) per le ragazze, e a “cuore” per i propri amati.

Il termine "cuddhura" deriva dal greco "Coulloura" col quale gli antichi greci indicavano particolari focacce offerte agli dei in cambio di favori e benevolenza, usanza che in epoca cristiana si rivolge ai fidanzati e non più agli dei pagani.Le "coddhure" venivano portate in chiesa, la mattina del sabato santo, per la benedizione che, nella solennità della Resurrezione, risvegliava l'idea di fecondità consacrandone il valore.Costituivano comunque un dono augurale: un tempo la "zita" (la fidanzata) preparava la coddura a forma di cuore per il suo promesso, che ricambiava il dono con un dolce a forma di "agnidduzzu" (agnellino), e con questi gesti si celebrava la rinascita e la fertilità.“



...mezzo cuore glassato...



...mezzo cuore non glassato...

Ingredienti:

500 gr. farina (io ho usato la farina per dolci e ne ho aggiunto almeno altri 150/200 gr. ad occhio)
1 bustina lievito per dolci in polvere
la buccia grattuggiata di un limone
200 gr. strutto (io ho usato il burro)
6 uova
1 bustina di vanillina
200 gr. zucchero

Per decorare:
Codette e palline arcobaleno q.b
1 uovo per spennellare (io ho usato solo il tuorlo)

Per la glassa:
1-2 cucchiai succo di limone
1 albume (quello non utilizzato per spennellare)
10-12 cucchiai di zucchero


Mettere la farina in un recipente capace e mescolarla con lo zucchero e il lievito setacciato, quindi aggiungere lo strutto ammorbidito (o il burro), le uova, la buccia grattugiata di un limone la vanillila e impastare.
Lavorare molto bene l’impasto in modo da amalgamare bene gli ingredienti (anche con il robot da cucina); la consistenza dell'impasto non sarà dura, anzi, risulterà abbastanza morbida. A dire il vero senza la mia aggiunta di farina l’impasto sarebbe rimasto addirittura appiccicoso al punto da non poterlo staccare dalle mani!
Modellare la "cuddura" direttamente sulla carta forno, secondo i soggetti da scelti; un cuore, un cestino, una campana, una bambola, un galletto.
Posizionare sulla "cuddura", con una leggera pressione sulla pasta, una o più uova col guscio (sempre in numero dispari), che andranno bloccate sul dolce con dei bastoncini di pasta a mo’ di croce.Adagiare la cuddura sulla placca del forno (o in una teglia) foderata con carta forno, spennellarla con dell’uovo sbattuto (anche solo il tuorlo), e guarnirla con dei semi di papavero, sesamo o con degli zuccherini colorati, e cuocerla a 180°-200° per circa 35-40 minuti, fino a quando diventerà dorata. Ovviamente nel mio forno sono bastati 30 minuti…Se si vuole glassare la cuddura (o anche solo metà come ho fatto io), infornarla senza spennellerla con l'uovo sbattuto, e preparare una glassa in questo modo: montare a neve un bianco d’uovo, aggiungere poi 10-12 cucchiai di zucchero semolato, un cucchiaio alla volta e lentamente, continuando a sbattere con lo sbattitore.
Aggiungere poi poco alla volta uno o due cucchiai di succo di limone, sempre sbattendo; il composto deve risultare molto denso e staccarsi pesantemente dal cucchiaio.
Appena sfornata la cuddura, ricoprirla con la glassa preparata e cospargerla di zuccherini colorati, lasciarla raffreddare e poi buona degustazione!
Ovviamente anche le uova inserite si possono mangiare... saranno belle sode dopo il passaggio in forno!
Un consiglio: con queste dosi io ho preparato 2 grosse cuddure, ma considerando che l’impasto cresce parecchio forse converrebbe dividerlo e farne 4 o più cuddure più piccole con diverse forme.




4 commenti:

  1. Ma che carino!!! Sei stata proprio brava sai?

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  2. ma che belli questi dolcetti pasquali!

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  3. Grazie carissime... scusate se rispondo solo ora, ma sono incasinatissima col lavoro... Devo dire che sono particolarmente orgogliosa quando mi riescono bene i dolci siculi!!!

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  4. Buonaaa ! questa me la segno per Pasqua.
    Ciao Francesca mandi

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