Durante la fase di restyling del blog ho dato una veloce lettura a tutti i post pubblicati allo scopo di scovare eventuali errori grammaticali sfuggiti ai tempi della pubblicazione.
Ne sono uscita affranta e non per la grammatica.
Non mi riferisco nemmeno alle ricette o alle fotografie. Ho già detto nel precedente post che per diversi motivi le mie foto non sono all’altezza di quelle di altri blog, ma al momento non posso comprare una macchina fotografica professionale né fare un corso, ma non per questo non fotografo i miei piatti. Le ricette invece, semplici, complesse, originali o “scopiazzate” fanno parte del mio percorso di crescita culinaria.
La mia amarezza è riferita agli scritti che compaiono in ogni post prima della ricetta. Quelle righe che descrivono il momento.
Non ricordo chi disse che quando si è scritto qualcosa, che sia una poesia, un racconto o un libro, che ci sembra perfetto, bisognerebbe lasciarlo riposare un po’, come si fa con il vino, per poi rileggerlo a distanza tempo e capire se ci sembra ancora così. Se lo troviamo ancora bello allora vuol dire che può essere messo a disposizione degli altri, altrimenti bisogna rimetterci mano o nasconderlo!
Ecco nel mio caso il passare del tempo mi ha fatto cambiare idea. Avrei voluto cancellare tutto e lasciare solo le ricette, ma è come voler cancellare il passato. Non è giusto, anche se faceva schifo!
Ebbene, mi sono trovata prolissa (il dono della sintesi non mi appartiene, lo so!), ma soprattutto ripetitiva e insofferente.
Questo è sintomatico degli accadimenti di quel periodo.
Gli ultimi anni (addirittura da prima del blog) sono stati intensi e difficili sotto ogni aspetto.
Lavoro, salute, finanze, affetti non sono andati per il meglio…(secondo quella che è la mia concezione di “meglio”!)
Questi aspetti della mia vita si sono collegati tra loro nella negatività, per cui quando qualcosa andava storto sul lavoro, automaticamente anche le finanze ne risentivano, e ovviamente la salute non ne ha giovato. Allo stesso modo, alcune delusioni sia in campo di amicizia che di amore hanno compromesso il mio stato d’animo e questo ha creato delle ripercussioni sulla salute. A chiudere il circolo vizioso, quando la salute gioca degli scherzi ne risente anche il lavoro.
Quasi senza accorgermene mi sono ritrovata a peggiorare il mio stile di vita eliminando tutto quello che prima rendeva i miei giorni speciali, pensando che fosse l’unica strada percorribile. L’errore più grande è stato quello di eliminare la danza dalla mia vita che è stata il fulcro di tutto ciò che di più bello io abbia vissuto. Vendevo scarpe da danza, ma io non ballavo più. E non solo. Mi sono privata degli aperitivi e delle cene con gli amici, dei viaggi, dell’emozione di un balletto o di un musical a teatro, del piacere di ritagliarmi ogni giorno lo spazio per leggere dei libri e tante altre cose.
Ci sono motivazioni economiche alla base, ma non solo.
E’ come se per tre anni e poco più, avessi vissuto altrove o che stessi vivendo forzatamente una vita che non mi apparteneva, che non faceva per me.
Questo scombussolamento non poteva che riflettersi anche sui miei scritti.
Magari chi è passato di qua nemmeno se li è fatti tutti questi film, o forse è passato direttamente dal titolo alla ricetta… ;-) meglio così!!
Da qualche tempo per fortuna il vento è cambiato. Il mio percorso mi sta portando a tornare quella che ero un tempo (magari anche migliore!), prima di questo blog e di questa parentesi amorfa che non riconosco come vicina alla mia essenza. Non che non ci siano più difficoltà nella mia vita, anzi… ma è cambiato l’approccio nei confronti delle stesse. Ora posso cogliere ogni sfumatura della vita e anche di fronte alle situazioni negative riesco a non farmi prendere dallo sconforto come prima e addirittura la ritrovata fiducia nelle mie possibilità e nel futuro mi fa vedere come superabile (quasi) ogni ostacolo.
Io ho tanto di buono da dire e da fare e spero che dalle righe di questo blog possa iniziare ad arrivare un’aria più fresca, a tratti anche frizzante! Un po’ come accade quando leggo alcuni blog di altre foodbloggers che, ognuna col suo stile (chi ironico, chi super professionale, ecc.), riescono a rapirmi dalle prime righe facendo dell’introduzione ad una ricetta un momento magico. Vorrei potervi regalare questa emozione…
Nel caso fosse difficile ricreare certe atmosfere cercherò di attenermi alla regola del “less is more” così magari riuscirò a limitare le mie parole… (P.S.: anche fuori dal blog parlo, parlo, parlo e parlo ancora…).
Ecco, per impossessarmi di nuovo dello status di signorina veramente felice, spero di riuscire al più presto (tra una torta salata e un cupcake) a tornare a sgambettare con le mie belle scarpette da ballo ai piedi!!
sabato 1 ottobre 2011
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